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Via Piave, due espulsioni: controlli a tappeto delle forze dell'ordine

Mercoledì fermati nel quartiere e portati al Cie di Gradisca d'Isonzo due tunisini irregolari

Uno è stato fermato vicino alla stazione, un altro bloccato in via Piave. Sono due i tunisini irregolari che polizia locale e guardia di finanza hanno trasferito al centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo, mercoledì, per il rimpatrio. 

Sono finiti nella rete massiccia dei controlli sul quartiere Piave un ultracinquantenne, nel Paese da più di 15 anni, e un trentenne già arrestato varie volte per spaccio. Il loro nome era da tempo nella lista "nera" delle forze di polizia, perciò l'operazione è stata solo l'inizio dei pattugliamenti a piedi e con i mezzi, in divisa e in borghese che continueranno in questi giorni.

Sono sempre più strette le maglie dei controlli con tutti i corpi impegnati in quest'area di Mestre, investita da un'emergenza accoltellamenti che si è intensificata nel corso dell'estate. A ottobre l'escalation di fatti di sangue, fino a contare in tre settimane almeno 8 o 9 ferimenti per strada, la maggior parte gravi, con ricoveri ospedalieri in Rianimazione e il quartiere ostaggio della violenza a domandare in tutti i modi sicurezza e un'esistenza libera e "normale".

L'organizzazione dei blitz andrà avanti, se non nella forma di vere e proprie retate, come quella del 2018, in maniera diffusa e con un dispiegamento di forze come forse mai prima d'ora si era visto in zona. L'operazione di mercoledì è stata un assaggio, che ha portato a due immediate espulsioni in pieno giorno, davanti alla gente. Probabile che i controlli rafforzati, annunciati durante il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica della scorsa settimana, ci saranno giorno e notte.

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