rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità

Il Leone d'oro per l'Architettura si è formato allo Iuav

Alessandro Petti si è aggiudicato con la moglie Sandi Hilal il prestigioso riconoscimento alla 18. Biennale. Dopo la laurea, ha frequentato sempre a Venezia la scuola di dottorato

Si è aggiudicato il Leone d’Oro della 18. Biennale di Architettura per il suo impegno a favore della decolonizzazione, insieme alla moglie, con la quale ha creato lo studio italo-palestinese Daar (Decolonizing architecture art research). Abruzzese di origine, Alessandro Petti ha studiato architettura all’Università Iuav di Venezia, dove ha conosciuto la palestinese Sandi Hilal, e ha compiuto il percorso di dottorato in Urbanistica presso l'ateneo veneziano.

Lo studio Daar ha partecipato alla mostra "The Laboratory of the Future" con l’installazione "Ente di Decolonizzazione - Borgo Rizza", un contributo che «esplora le possibilità di riappropriazione critica, riutilizzo e sovversione dell’architettura coloniale fascista e della sua eredità modernista». Petti e Hilal sono stati premiati «per il loro impegno di lunga data teso a un profondo coinvolgimento politico con pratiche architettoniche e di apprendimento della decolonizzazione in Palestina e in Europa«, come chiarisce la motivazione della giuria internazionale.

Maria Chiara Tosi, direttrice della scuola di dottorato dell’Università Iuav di Venezia, ricorda Alessandro Petti come un «ricercatore attento e interessato a comprendere la dimensione spaziale e politica delle dinamiche territoriali dei territori palestinesi occupati, intesi come laboratorio in cui rinvenire le tracce dei processi di globalizzazione neoliberale». Proprio a questo tema Petti aveva dedicato la tesi di dottorato, velocemente trasformata in un libro importante, Arcipelaghi e enclave. Architettura dell'ordinamento spaziale contemporaneo, edito da Marsilio nel 2007.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Leone d'oro per l'Architettura si è formato allo Iuav

VeneziaToday è in caricamento