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La nuova mostra di M9 è una foresta che cresce. E sul tetto pannelli per l'impatto zero

Un’inedita installazione di centinaia di piante occuperà il terzo piano del museo fino a metà aprile. Con un obiettivo concreto: incentivare la riforestazione del territorio

Nel segno dell'ambiente e del rispetto per la natura M9 avvia la prima mostra temporanea dell'anno, un'installazione fatta di centinaia di alberi e arbusti che sono stati collocati al terzo piano del museo mestrino. Non (solo) un'iniziativa simbolica o provocatoria, ma anche un gesto concreto perché, più avanti, gli alberi saranno piantati in varie aree boschive della provincia. Foresta M9. Un paesaggio di idee, comunità e futuro è il titolo di questa installazione, a cura di Luca Molinari e Claudio Bertorelli, che resterà in M9 dal 19 marzo al 16 aprile. Per ora è visitabile virtualmente, in attesa che i luoghi di cultura possano riaprire al pubblico.

Per quattro settimane lo spazio al terzo piano sarà popolato da circa 600 piante di diverse specie: querce, carpini, farnie, oppi, olmi campestri, frassini, ciliegi, sanguinelle e molti altri. 180 alberi alti fino a 4 metri e, in basso, la vegetazione tipica del sottobosco, con altezze tra i 30 e i 40 centimetri. Ne risulta «un luogo emotivo ed essenziale, un’oasi simbolo di rinascita del museo e dei boschi nella pianura veneta», spiegano i promotori. A conclusione della mostra 7 comuni riceveranno in dono una parte degli alberi: Concordia Sagittaria, San Donà, San Stino, Venezia, Padova, Treviso e Cessalto; le piante più giovani, invece, saranno regalate ai cittadini con l'invito a diffondere il verde nel proprio giardino e nel proprio quartiere. La Foresta M9 sasà anche cornice di una serie di eventi collaterali (vedi il calendario), inaugurando un "semestre verde" dedicato anche a laboratori e incontri per ragazzi sui temi green.

Per il direttore scientifico Luca Molinari «Foresta M9 è un gesto potente e coraggioso in un momento difficile della nostra storia, perché afferma la centralità della Natura. Trattiamo il tema dei boschi, che molte comunità locali, con sensibilità, hanno fatto proprio negli ultimi anni, piantando nuovi alberi con l'obiettivo di riforestare il territorio: Mestre, ad esempio, ne ha uno di 200 ettari». Per Michele Bugliesi, presidente della Fondazione Venezia, queste iniziative «sono il segno di un deciso cambio di passo nella strategia di sviluppo del Polo M9», luogo in cui si concretizza «il dialogo tra arte e scienza, cultura e tecnologia». In questo senso va anche la riconversione degli spazi del chiostro a uffici per start up: «Il progetto HiVe - ha ricordato il consigliere di M9 District Fabrizio Renzi - rende il chiostro un "alveare dell'innovazione". Stanno arrivando molte adesioni, sarà un valore per la città di Mestre: un hub in cui si lavora su tecnologie green a impatto zero e nascono spunti per fare innovazione nel mondo energetico».

Foresta M9

Molto tangibile è anche il lavoro in corso per il potenziamento dell'impianto fotovoltaico sul tetto di M9, che, dagli attuali 80, raggiungerà la potenza di 270 kW facendone il più grande museo italiano a impatto energetico zero. Renzi ha fatto notare che è come piantare «l’equivalente di un’altra foresta di 15.142 alberi: a tanto corrisponde la riduzione di emissioni di CO2 che riusciremo a ottenere» a conclusione dei lavori. Il progetto si chiama M9 Impatto Zero ed è realizzato dalla società RnB4culture: alla fine ci saranno 995 metri quadri di pannelli solari, senza impatto visivo, con una produzione totale attesa di 6.443.567 kWh.

Foresta M9 è promosso con il contributo di Veneto Agricoltura, agenzia di riferimento di Regione Veneto, in collaborazione con i Comuni coinvolti e le associazioni di interesse, tra cui l’Associazione Forestale di Pianura e l’Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini. Il progetto allestitivo è curato da Aspro Studio, con la supervisione scientifica di Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura. Main sponsor sono i Vivai Guagno; sponsor tecnico IGuzzini. Alla presentazione ha preso parte anche l'assessore De Martin: «È una filosofia ambientale - ha detto - che ci piace molto e che, come amministrazione, stiamo portando avanti con interventi concreti: oltre 11mila alberi piantati negli ultimi 5 anni, il nuovo regolamento edilizio che favorisce tetti verdi e giardini verticali, il rilancio del parco fluviale del Marzenego e l'ampliamento di quello di San Giuliano».

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