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Domenica, 28 Aprile 2024
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Nuove scoperte archeologiche in Piazza San Marco: «Era la chiesa di San Gemignano»

I tecnici della Soprintendenza hanno individuato un'antica chiesa di cui si erano perse le tracce

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha comunicato questa mattina sui suoi canali social gli esiti della campagna di scavo in corso in piazza San Marco, nell'ambito dei cantieri per il restauro dei masegni. E che hanno permesso di intercettare, dicono i tecnici della Soprintendenza, una serie di murature e livelli pavimentali in parte attribuibili all'antica chiesa di San Gemignano, che qui sorgeva nei secoli altomedievali e della quale, nel tempo, si era persa memoria per quanto riguarda la sua esatta collocazione all'interno dell'area Marciana.

L'ipotesi degli archeologi è nata grazie alle fonti archivistiche, che nominano la chiesa proprio nel punto della piazza dove si trova il cantiere, ma anche grazie al recente rinvenimento, oltre alle murature citate, di una sepoltura con spallette in laterizi (mattoni) all'interno della quale sono state rinvenute le sepolture di almeno quattro individui. Nell'alto medioevo era infatti estremamente frequente seppellire a fianco o all'interno degli edifici di culto, ed era altrettanto frequente posizionare più defunti all'interno della stessa tomba, non necessariamente nello stesso momento.

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«Dato che le fonti in questo punto parlano della presenza della sola chiesa di San Gemignano e i cimiteri si sviluppavano quasi sempre in riferimento a un edificio di culto vicino, possiamo ipotizzare con alta probabilità che il nostro saggio abbia intercettato le strutture e i pavimenti della chiesa stessa, permettendoci di indagare (almeno in parte) uno degli edifici di culto più antichi di Venezia, esistente molto prima che venisse costruita la Basilica dedicata a San Marco e prima che la piazza assumesse la conformazione attuale attorniata dalle Procuratie» chiariscono i tecnici della Sabap. Già Federico Berchet e Giacomo Boni, avevano condotto scavi simili a quelli attuali tra il 1885 e il 1889 intercettando alcune murature in questo punto della Piazza che però non erano riusciti a inquadrare dal punto di vista storico. Anche grazie a quella pianta degli scavi eseguita da Berchet, estremamente precisa, i tecnici sono riusciti a formulare queste ipotesi.

Non solo, i vari saggi già compiuti in altri punti della Piazza, spiegano, hanno permesso di indagare e studiare decine di livelli pavimentali che testimoniano come nei secoli i veneziani abbiano sempre restaurato, disfatto e rifatto l'area marciana. «Piazza San Marco non è sempre stata così come la vediamo oggi, era molto diversa e ora non è facile immaginarla con canali che la attraversavano e con chiese che la caratterizzavano» sottolineano dalla Soprintendenza.

Gli scavi sono eseguiti dalla ditta Semper s.r.l. e diretti dalla dott.ssa Sara Bini della nostra Soprintendenza, finanziati dal Ministero della Cultura e attuati grazie a una proficua e solida collaborazione con il Comune di Venezia che gestisce i cantieri per il restauro dei masegni.

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