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Restauro Duomo a Dolo, l'appello: «Cerchiamo le foto anni '60 per individuare le tinte originali»

Il parroco e il Comune: «Chiunque avesse immagini degli interni scattate in occasioni matrimoni, battesimi, comunioni o cresime, le può portarle alla chiesa: potrebbero essere utili per completare al meglio il restauro». Intervento in 6 mesi per 250 mila euro

Nei giorni in cui si celebra il patrono San Rocco e proseguono i lavori del primo stralcio di piazza del Grano, hanno preso avvio i lavori di riqualificazione interna del Duomo di Dolo. Un intervento che la Parrocchia ha scelto di intraprendere per restituire, in particolar modo ad affreschi, pitture e altari, l’antico splendore. Venerdì mattina il vicesindaco Gianluigi Naletto, l’assessore all’Urbanistica Matteo Bellomo e la capogruppo, Valentina Bergo, guidati dal parroco don Francesco Mascotto, hanno incontrato i funzionari della Soprintendenza che seguono da vicino l’opera di restauro.

«Vedere l’interno del nostro Duomo - commentano i tre amministratori - completamente puntellato attraverso un sistema di impalcature e passerelle è estremamente suggestivo perché fornisce un’immagine di crescita, investimento e futuro che fa assolutamente del bene agli occhi e al cuore sopratutto dopo un periodo così difficile. Che i lavori siano iniziati proprio nei giorni di San Rocco dimostra come tutti i protagonisti della vita cittadina siano impegnati per rendere Dolo sempre più bella, attrattiva e legata alle proprie tradizioni».

I lavori di restauro conservativo del Duomo, riguardanti l'aula e il presbiterio con le relative pareti, soffitti e affreschi sono stati approvati dalla Diocesi di Padova e dalla Soprintendenza per i Beni Monumentali del Veneto. La durata dell’intervento è di circa 6 mesi. L’importo delle opere è di 250.000 euro. «C’è bisogno di una mano da parte di tutti i dolesi - concludono Naletto, Bellomo e Bergo - che possono certamente contattare la parrocchia, se lo vorranno, per contribuire economicamente ma anche con foto, in particolar modo degli anni '60 e '70, che consentirebbero ai restauratori di individuare le tinte originali da ripristinare. Chiunque avesse immagini degli interni del Duomo, magari scattate in occasioni matrimoni, battesimi, comunioni o cresime, le può portare al parroco: potrebbero essere utili per completare al meglio il restauro».

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