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Attualità San Polo / Campo San Rocco

Festa di San Rocco: il santo cui Venezia si votò per chiedere la liberazione dalla peste

Le celebrazioni con il patriarca Moraglia stamattina, 16 agosto, modificate a causa della pandemia con il trasferimento della cerimonia nella sala Capitolare della Scuola Grande

Questa mattina le celebrazioni della festa di San Rocco, compatrono di Venezia e santo protettore delle vittime della peste, cui si votò la città di Venezia per chiedere la grazia durante la prima delle tre grandi epidemie, nel XV secolo. Una ricorrenza molto sentita in città, in occasione della quale la Scuola Grande di San Rocco, erede e custode di tesori ed opere d’arte, realizza allestimenti all’interno e all’esterno dei propri edifici: viene eretto il tendon del dose, un baldacchino sostenuto da strutture in legno che congiunge i portali d’ingresso della chiesa e della scuola con l’accesso principale al campomentre la sala dell’Albergo, dove è allestito il reliquiario, viene addobbata con i decori settecenteschi. 

Alla festa è intervenuto il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia che, dopo l’omaggio al Santo nella chiesa che ne custodisce il corpo e la processione dalla chiesa al salone capitolare della Scuola, ha officiato la messa alla presenza delle autorità cittadine. Il consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, e in rappresentanza della Municipalità di Venezia, Murano, Burano era presente il presidente Marco Borghi.

Il “tendòn” (tendone) trae le sue origini da un antico voto del Senato e della Signoria per la liberazione della città dalla peste, in seguito al quale ogni anno, in occasione della festa il doge si recava a far visita alla chiesa e alla confraternita. «Dopo la caduta della Repubblica – ricorda il guardian grando della Scuola, Franco Posocco – i festeggiamenti continuarono con la solennità dei riti religiosi, con l’assenza del Capo dello Stato». Anche quest’anno la tradizionale celebrazione ha subito delle modifiche a causa della pandemia che ha reso necessario trasferire la cerimonia religiosa nella sala Capitolare della Scuola Grande.

Dopo la celebrazione si è svolta la consegna del Premio San Rocco 2021, attribuito a personalità o associazioni che si sono distinte in opere umanitarie. Quest'anno il riconoscimento è stato conferito alla Banca del Tempo libero di Mestre, che nel 40. anniversario della fondazione - si legge nelle motivazioni - "si distingue per l'impegno dei suoi numerosi volontari, cui viene chiesto tempo libero per il fratello bisognoso. L'associazione opera dal 1981 a favore di persone in difficoltà o bisognose di assitenza, seguendole attraverso l'accoglienza e il centro di ascolto, la distribuzione di generi alimentari, il doposcuola individuale, i gruppi arcobaleno per ragazzi, di alfabetizzazione per stranieri, di manualità e fantasia per i lavori artigianali, il corso di computer e il gruppo degli anziani". A ritirare la tradizionale medaglia d'oro e la pergamena sono stati il presidente dell'associazione Giusto Weindelmayer e la past president Nadia Prandin.

Dalle 13 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30), la Scuola Grande sarà aperta al pubblico di veneziani e turisti al prezzo simbolico di 1 euro che sarà devoluto in beneficenza. I visitatori potranno così ammirare le tele di grande valore artistico di Jacopo Tintoretto raffiguranti gli eventi più significativi del vecchio e nuovo Testamento ed altre opere d’arte esposte per l’occasione. Con lo stesso orario sarà possibile visitare gratuitamente la chiesa. Per l’accesso alla Scuola Grande e alla chiesa sarà necessario esibire il certificato verde (green pass). Alle ore 20.30, invece, si svolgerà il tradizionale concerto in campo San Rocco. I Virtuosi Veneti si esibiranno in musiche di Vivaldi, Torelli, Tartini sotto la direzione artistica di Alessio Benedettelli.

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