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Cronaca

Finalmente in arresto il 54enne latitante L.B: sequestrati droghe e 130mila euro

Era scappato all'estero durante la retata della Guardia di Finanza lo scorso dicembre 2015, tornato in Italia la squadra di Mirano l'ha fermato presso una banca

Era riuscito a sfuggire alla retata del 10 dicembre 2015, quando la Guardia di Finanza di Venezia aveva eseguito 17 delle 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Padova su richiesta della Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione Tailor-Made. In quell’occasione, era stata smantellata una pericolosa organizzazione criminale dedita alla commissione di frodi fiscali con sede operativa nel capoluogo patavino.

Soltanto dopo una serie di complesse attività di polizia giudiziaria, svolte in maniera occulta da parte della Guardia di Finanza di Mirano (VE), è stato possibile individuare ed arrestare L.B., padovano di 54 anni, che aveva fatto perdere le proprie tracce rifugiandosi all’estero, in occasione degli arresti dello scorso dicembre. I capi d’accusa, per lui, sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, riciclaggio e spaccio di sostanze stupefacenti.

La persona, già indagata in altri procedimenti penali come prestanome in società cartiere, ha infatti avuto necessità di eseguire una operazione finanziaria urgente ed improcrastinabile. Per questo motivo aveva programmato un rapido rientro in Italia. Tale circostanza non è passata inosservata ai finanzieri di Mirano, che, sin dalle prime ore dello scorso venerdì, erano pronti ad intercettarlo.

I finanzieri lo hanno immediatamente riconosciuto nei pressi di un istituto di credito dove, nonostante l’ordine di custodia cautelare giacente, trovava ancora ascolto. Una volta tratto in arresto, è stato scortato presso il carcere Due Palazzi di Padova. Nel corso delle perquisizioni personale e locale, è stata rinvenuta una modica quantità di stupefacente ma gli è anche stata sequestrata una somma pari a circa 130.000 euro, visto che il danno all’Erario causato dall’associazione per delinquere ammonta a 8 milioni di euro.

E' stato dimostrato infatti che l'uomo aveva partecipato alla frode fiscale di carattere transnazionale, con funzioni di prestanome di società cartiere estere.E’ soltanto grazie all’apporto fornito di personaggi di tale spessore che i “capi” del sodalizio hanno potuto agire indisturbati per anni.

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