Sorpresi in auto con le armi: «Non erano nostre», restano in carcere
I due veneziani fermati a Mira nei giorni scorsi davanti al gip. Arresti convalidati
La squadra mobile di Padova teneva d'occhio uno di loro da tempo. Gli agenti ipotizzavano che detenesse delle armi e quando giovedì sera lo hanno fermato, insieme a un amico, i loro sospetti hanno trovato un riscontro. M.R., 45enne di Mira, in auto aveva tre pistole con matricole parzialmente abrase e relativo munizionamento, un coltello con lama di oltre dieci centimetri e un dispositivo taser. Nell'auto c'era anche M.F., coetaneo di Vigonovo.
Gli interrogatori
A casa di M.R. la polizia ha trovato anche sette grammi di cocaina e un bilancino di precisione. Entrambi sono stati arrestati e lunedì mattina sono comparsi di fronte al gip del tribunale di Venezia per la convalida. M.F. ha detto al giudice di non sapere nulla delle armi, mentre M.R. si è difeso sostenendo che le deteneva per conto di altre persone. Versioni che non hanno convinto il gip, che ha deciso di convalidare gli arresti e disporre nei confronti di entrambi la custodia in carcere.
L'estorsione
Sempre lunedì mattina il giudice ha convalidato anche l'arresto di G.T., 49enne originario di Palermo e residente a Chioggia che qualche giorno fa era stato fermato dai carabinieri mentre minacciava di morte un compaesano in strada, a Sottomarina. L'uomo aveva chiesto alla vittima la restituzione del denaro prestato a gennaio, pari a circa mille euro, oltre a interessi pari a tremila euro. Un vero e proprio tentativo di estorsione, secondo i carabinieri che già qualche tempo fa avevano raccolto la segnalazione della presunta vittima. Il 49enne di fronte al giudice è rimasto in silenzio.