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Cronaca Chioggia

Colpo alla 'ndrangheta: arrestato anche un chioggiotto ex Mala del Brenta

Una grossa indagine dei carabinieri di Roma tocca il nostro territorio: ai domiciliari un settantenne che cercò di acquistare una partita da 20 chili

C'è anche un arresto a Chioggia tra le misure eseguite martedì all'alba dai carabinieri nell'ambito dell'operazione Enclave, un'indagine condotta dai militari del comando provinciale di Roma che conta 33 indagati: sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico internazionale di droga, cessione e detenzione, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi. L'operazione, eseguita tra Roma, Reggio Calabria, Venezia e Grosseto, ha portato a smantellare un gruppo contiguo alla ‘Ndrangheta, costituito principalmente da criminali calabresi e romani, dedito al traffico di droga proveniente dal Sud America.

Una delle persone coinvolte è Fiorindo Boscolo Cegion, settantenne di Chioggia ben noto alle forze dell'ordine e alle cronache per essere stato, in passato, vicino alla banda della Mala del Brenta. All'epoca era diventato collaboratore di giustizia e, in seguito alla condanna per associazione a delinquere, aveva passato diversi anni in carcere. In questa indagine gli investigatori hanno ricostruito i contatti avuti nel 2018 tra Boscolo Cegion e una "broker" del gruppo malavitoso, la 65enne A.B., di Orbetello (Grosseto). La donna, secondo gli accertamenti dei carabinieri, in quel periodo stava cercando di importare un grosso quantitativo di cocaina dal Sud America per conto del boss del gruppo. Tra gli altri, avrebbe chiesto anche a Boscolo Cegion di mettersi alla ricerca di fornitori.

A quel punto il chioggiotto, si legge nell'ordinanza del gip, avrebbe «interessato più fornitori dall'estero, coinvolgendo in ordine cronologico un ignoto importatore di cocaina dal Sud America tramite container refrigerati, uno romeno di stanza ad Amsterdam, il napoletano V.T., operante in Lombardia, ed un ignoto fornitore albanese». L'affare, poi, andò a monte, principalmente a causa dell'imprevisto aumento dei prezzi concordati nelle fasi della trattativa. Boscolo Cegion è stato posto agli arresti domiciliari.

Gli arresti danno attuazione all’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Roma su richiesta della direzione distrettuale antimafia. Il provvedimento si basa sui risultati acquisiti dai carabinieri del Nucleo investigativo nel corso di un'indagine sviluppata tra il 2017 e il 2018. La banda era attiva nel traffico di cocaina, marijuana e hashish, specialmente nell'area nord-ovest di Roma: al vertice ci sarebbe Pasquale Vitalone, pluripregiudicato 45enne.

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