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Cronaca Pianiga / Via Noalese Nord

Tentò di rapire un bimbo di tre anni e picchiò a sangue la madre, arrestato

I carabinieri di Dolo hanno rintracciato L.C., 44enne, a Cazzago di Pianiga. La carcerazione lunedì mattina per un assalto che non andò a buon fine a Cadoneghe il 16 novembre 2004

Deve scontare una pena di cinque anni e sei mesi in carcere per aver tentato il 16 novembre 2004 di rapire un bambino di tre anni strappandolo dalle braccia della madre. I carabinieri della tenenza di Dolo lunedì hanno arrestato L.C., 44enne ora domiciliato a Ballò di Mirano ma al tempo dei fatti contestati residente a Pianiga. I militari erano sulle sue tracce da giorni, finché, verso le 11 di mattina, L.C. non è stato rintracciato a Cazzago di Pianiga sulla Noalese Nord. Gli agenti lo hanno riconosciuto mentre si trovava a bordo della sua auto e gli hanno intimato l'alt. Al termine degli accertamenti, l'uomo è stato accompagnato in caserma, dove gli è stato notificato l'ordine di carcerazione per tentato sequestro di persona a scopo di estorsione.

Il 44enne, infatti, quasi dieci anni fa (era il 16 novembre 2004) cercò di rapire il figlio di Monica Zampieri, nel frattempo deceduta per una grave malattia, nella sua casa di Cadoneghe, nel Padovano. La malcapitata rientrando in casa per prendere il bimbo e portarlo a scuola è stata aggredita da un bandito travisato da un passamontagna. Secondo i giudici era L.C., appunto. Il malvivente ha colpito con una scarica di pugni la donna, per poi legarle i polsi con uno strofinaccio da cucina. La mamma, però, riuscì a liberarsi e a riprendersi il figlio in extremis. Nel frattempo, vista la malparata, L.C. scappò, spingendo anche una vicina che nel frattempo era arrivata sulla porta di ingresso attirata dalle urla. Il rapitore salì a bordo di una Bmw con al volante una donna e sparì dalla circolazione.

I due malviventi vennero incastrati dagli inquirenti per due telefonate per richieste di soldi alla famiglia di Monica Zampieri. Il telefono della famiglia, infatti, era sotto controllo. Si trattava di L.C., appunto, e di A.T., ex fidanzata del fratello della madre che ha rischiato di vedersi rapire il figlio. Il motivo del piano? Secondo i giudici, che in seguito hanno condannato entrambi i complici, raccimolare soldi per un'operazione di chirurgia estetica per A.T. Ora, per L.C., il ritorno in carcere. A Santa Maria Maggiore.

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