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Cronaca Chirignago

"Ti strappo tutti i capelli e la lingua", badante violenta allontanata da una novantenne

Per una donna romena il giudice ha disposto l'obbligo di dimora nel Padovano, con divieto di contattare l'anziana che assisteva a Chirignago. Calci e schiaffi da più di un anno

L'incubo durava da almeno un anno, senza che l'anziana vittima di soprusi avesse il coraggio di denunciare ciò che suo malgrado era costretta a subire. La verità è venuta a galla solo quando la figlia della signora ha deciso di ingaggiare una investigatrice privata per verificare se i sospetti che aveva fossero fondati o meno. Ne sarebbe emerso un quadro di minacce, fisiche e psicologiche, prolungato nel tempo. Di più: nel mirino è finita la badante romena di una quasi novantenne residente a Chirignago, che non avrebbe esitato nel colpire anche con schiaffi e calci la sua assistita. 

Approfittando della situazione di evidente superiorità, secondo le forze dell'ordine, la badante, sui 40 anni, sarebbe arrivata anche al punto di minacciare l'anziana di strapparle tutti i capelli, oltre che la lingua. Frasi che hanno raggiunto l'obiettivo: indurre la novantenne al silenzio. Ma la figlia della sventurata si è insospettita, perché quei soprusi per forza di cose lasciavano segno sul corpo della madre. Ematomi, ecchimosi, escoriazioni aumentavano sempre più. La madre giustificava sempre tutto con incidenti domestici. La donna ha quindi deciso di vederci chiaro, affidandosi a una "detective" privata.

Raccolti i primi elementi che suffragavano l’ipotesi della figlia, l’investigatrice ha presentato denuncia in commissariato a Marghera. Gli elementi erano molto "solidi", tra cui alcuni file audio inequivocabili. La polizia ha effettuato ulteriori indagini, i cui esiti sono stati segnalati alla Procura. Dagli indizi si è passati alle prove: attività tecniche si sono aggiunte alle dichiarazioni di diverse persone e realtà, tra cui per esempio i servizi sociali oltre che il vicinato. Il giudice, su richiesta del magistrato, ha quindi ottenuto un provvedimento di limitazione della libertà personale della badante: le è stato notificato l'obbligo di dimora nel Comune padovano di residenza, con il divieto di contattare in qualsiasi modo e forma l'assistita, la quale nel frattempo è stata ricoverata in una casa di cura per anziani in attesa di una nuova badante. Ha finalmente trovato il coraggio di raccontare la sua storia: secondo lei i maltrattamenti fisici della badante erano pressoché giornalieri. Aveva preferito tenersi tutto dentro perché l'assistente l'aveva minacciata: "Se parli ti succede anche di peggio", avrebbe dichiarato. 
 

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