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Cronaca

Liceo butta i banchi a rotelle, polemica a Venezia

Per molti esponenti della politica locale, la foto della barca piena di banchi «è la testimonianza di un fallimento e di un danno per le casse dello Stato»

Un'imbarcazione da trasporto colma dei famigerati banchi a rotelle, destinati a essere smaltiti in discarica: l'immagine è stata diffusa ieri da molti utenti dei social veneziani e oggi è finita sui quotidiani locali. A decidere di disfarsi dei banchi è stato un liceo di Venezia, il Benedetti-Tommaseo, che li aveva acquistati un anno fa. I banchi con le rotelle erano stati pensati per garantire maggiore distanziamento tra gli alunni nelle aule scolastiche.

Nei giorni scorsi, vista l'impossibilità di utilizzarli, la dirigente ha chiamato una ditta di trattamento rifiuti ingombranti, che ieri ha effettuato il trasporto. La vicenda è diventata spunto di polemiche di politici locali, tra cui il deputato leghista Alex Bazzaro, in particolare contro l'ex ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina e l'ex commissario Covid Domenico Arcuri.

Le critiche

«I banchi a rotelle sono un fallimento, lo abbiamo sempre detto - spiegano i consiglieri regionali della Lega Roberta Vianello e Gabriele Michieletto - La scelta dell’Istituto scolastico di liberarsene era la più logica e doverosa. Il problema politico è capire come si sia potuti arrivare a questo scempio». Dello stesso parere Raffaele Speranzon, capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio regionale: «Quel mucchio di banchi destinati al macero fa infuriare: sono stati spesi oltre cento milioni di euro di denaro pubblico, un investimento completamente inutile. Mi auguro che su questo fatto intervenga la Corte dei Conti».

Una proposta alternativa

Una proposta arriva da Marco Borghi, presidente della municipalità di Venezia: «Quei banchi nascono dalla volontà di trovare delle soluzioni, nel momento più nero della pandemia, rimedi non sempre efficaci. Non è stato facile, in assenza di precedenti, capire che cosa fosse meglio fare. Ci chiediamo ora se sia possibile riciclarli e fare in modo che vadano ad arredare, ad esempio, sedi di associazioni che ne siano sguarnite. Come Municipalità ci rendiamo disponibili come mediatori tra le scuole che li vogliano scartare e chi ne abbia necessità».

La protesta degli studenti

Anche gli studenti sono critici. Il coordinamento studenti medi spiega: «In molte scuole di Venezia questi banchi non vengono utilizzati e sono rimessati nei corridoi o nei magazzini. Questa situazione palesa quanto sia stato inutile spendere i soldi in questo modo anziché, ad esempio, organizzare presidi sanitari nelle scuole, aumentare il numero di docenti per avere classi meno numerose, rinforzare il trasporto pubblico». Non solo: «I fondi potrebbero essere spesi per portare l’educazione ambientale ed l’educazione sessuale o per sensibilizzare sulle droghe», concludono.

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