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Cronaca

Altra stretta sui b&b abusivi: scoperti ricavi non dichiarati per 5 milioni di euro

Vasta operazione della guardia di finanza assieme alla polizia locale di Venezia. Verifiche su centinaia di strutture. C'erano alloggi completamente abusivi, ma anche i “boat and breakfast” ormeggiati alla Giudecca

Centinaia di controlli nelle ultime settimane per individuare gli affitti turistici in nero a Venezia e terraferma. La guardia di finanza, in collaborazione con la polizia locale, ha inflitto multe per 216mila euro, scoprendo 31 strutture (per un totale di 150 posti letto) completamente abusive (che non avevano, cioè, mai fatto alcun tipo di comunicazione dell'attività) e altre 8 che avrebbero dichiarato un numero di posti letto inferiore a quello effettivo. C'erano camere ricavate in magazzini, ripostigli, garage e luoghi angusti in genere, in cattive condizioni igieniche e sanitarie. In un caso, ad esempio, è stato riscontrato che la proprietaria viveva nel garage per poter affittare tutte le camere del suo appartamento: in questo modo aveva ricavato 20 letti in più rispetto a quanto autorizzato.

In varie occasioni i letti sarebbero stati collocati nelle anticamere, oppure nelle cucine, negli sgabuzzini e nei sottoscala. Altre violazioni di carattere amministrativo hanno riguardato quasi 100 strutture ricettive che avrebbero omesso l’esposizione esterna della targhetta identificativa con il codice alloggio, obbligatoria per legge. Le verifiche hanno portato a scoprire anche 8 lavoratori in nero impiegati come addetti alle pulizie, receptionist e addetti al servizio colazione. Le multe in questo ambito ammontano a 28mila euro, con comunicazione all'Inps e all'ispettorato del lavoro. Nove gestori sono stati denunciati penalmente per non aver comunicato alle Autorità i nominativi di quasi 500 clienti alloggiati. In larga maggioranza le violazioni sono state riscontrate a Venezia, ma in parte anche a Mestre e terraferma.

Le Fiamme gialle si sono poi occupate delle verifiche sul fronte dell'evasione fiscale, calcolando importi non dichiarati per oltre 5 milioni di euro. Ulteriori accertamenti sono in corso nei confronti di altri b&b per verificare la corretta dichiarazione dei proventi. Ancora, sono stati individuati 4 affitti non turistici irregolari, senza contratti di locazione, il cui canone è stato versato in nero e omettendo il pagamento dell’imposta, per un totale di 15mila euro. Infine, la stazione navale ha ispezionato i cosiddetti “boat and breakfast”, imbarcazioni adibite al pernottamento dei turisti, promossi online e offerti perlopiù a stranieri: tra questi, 4 unità da diporto, stabilmente ancorate alle rive della Giudecca e Sacca Fisola, che avrebbero svolto l'attività in modo totalmente abusivo, compresa la somministrazione di alimenti. Hanno ricevuto multe per 8mila euro.

Ispezioni della Finanza e della polizia locale ai b&b a Venezia

Tutta l'operazione è connessa al piano “Back in Venice”, avviato durante l'estate: per scovare le situazioni irregolari le forze dell'ordine si sono avvalse della piattaforma "Dogale", che incrocia i dati delle inserzioni online dei b&b con le strutture regolarmente censite. Inoltre gli agenti hanno sottoposto questionari a campione a circa 500 turisti, ottenendo informazioni sulle loro modalità di alloggio. Per il comandante della polizia locale, Marco Agostini, le operazioni di contrasto andrebbero accompagnate da un'azione di regolamentazione: «In città i posti letto sono cresciuti da zero a 60mila in dieci anni e nessuno era preparato a un'esplosione così elevata. Le normative di alcuni paesi esteri sono diverse dalle nostre, impongono periodi e obblighi specifici: se in un immobile ci sono solo appartamenti turistici non è più residenziale, ma un albergo. Su questo le regole forse ci vogliono».

Il comandante provinciale della guardia di finanza, generale Giovanni Salerno, si è soffermato sull'importanza di aver dato un «metodo di lavoro al contrasto di questi fenomeni illeciti», sfruttando le potenzialità dell'informatica «attraverso un software che incrocia i dati delle piattaforme online con quelli dell'imposta di soggiorno del Comune di Venezia e quelli delle comunicazioni alla Regione Veneto». Con l'impiego di una serie di alert, processando il tutto con le banche dati dell'anagrafe tributaria, «abbiamo ottenuto un programma che seleziona soggetti potenzialmente a rischio, sui quali si concentra l'attività congiunta con la polizia locale». «I numeri dimostrano che il fenomeno è presente - continua - con decine di situazioni totalmente abusive, altre con posti letti non dichiarati e centinaia di altre violazioni di carattere amministrativo, oltre al nero fiscale. Oggi le potenzialità dell'intelligenza artificiale ci agevolano e aiutano la selezione mirata degli obiettivi».

Anche il governatore Luca Zaia ha commentato l'operazione, parlando di un «danno grave per il turismo». «Avere un’economia non drogata - spiega - è un requisito essenziale per dare una mano a chi lavora rispettando la legge, togliendo di mezzo la concorrenza sleale. Quella della guardia di finanza e della polizia locale è un’operazione di importante significato, che va anche oltre il numero di strutture ricettive abusive scovate. L’abusivismo è una piaga ovunque si palesi, ma nel caso del turismo è ancora più grave. Si ha notizia di camere ricavate all'interno di magazzini, garage e ripostigli, con condizioni igienico-sanitarie precarie e in alcuni casi carenti. Quale idea possono essersi fatti i turisti finiti in queste situazioni della nostra offerta turistica? Di sicuro pessima e certamente pessimo sarà il loro ricordo della vacanza».

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