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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

«Benvenuti a Venezia: sono 5 euro», New York Times caustico sul nuovo ticket

Dopo la conferenza del sindaco a Roma, le principali testate internazionali commentano l'iniziativa che prenderà il via il 25 aprile. Il fronte del no si riunisce in assemblea il 23 aprile

«Benvenuti a Venezia: sono 5 euro» è il titolo che ha scelto il New York Times per presentare ai suoi lettori (americani, ma non solo, essendo la testata più letta al mondo) il contributo d'accesso a Venezia, presentato a Roma, nella sede della stampa estera, giovedì scorso dal sindaco Luigi Brugnaro. Un'iniziativa unica al mondo che sta rimbalzando - da mesi, ma ancor più in questi ultimi giorni - sulla stampa internazionale. «A partire dal 25 aprile e per altri 29 giorni, distribuiti principalmente tra le festività nazionali e i fine settimana fino a metà luglio, i i visitatori giornalieri nella parte storica di Venezia dovranno pagare 5 euro, circa 5,40 dollari, una misura che le autorità cittadine sperano incoraggi le persone a venire negli orari meno affollati» è la sintesi con cui la corrispondente dall'Italia Elisabetta Povoledo presenta la sperimentazione, enunciando poi alcune delle categorie esentate dal ticket.

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Il Guardian sceglie invece di concentrarsi sull'audace paragone scelto dal sindaco nel presentare la misura, quello con il viaggiatore duecentesco Marco Polo: «Non sapeva dove stava andando, non c’era il GPS… ed è arrivato in Cina. Poi è tornato a Venezia con conoscenze importanti». Brugnaro ha chiarito infatti alla stampa estera di starsi assumendo un rischio che nessun altro politico si è mai assunto, optando per una misura così innovativa. «Questo contributo di accesso sarà una prova e anticipo già che il costo sarà più alto di quello che incasseremo - ha chiarito il sindaco alla stampa estera - almeno in questo anno di sperimentazione. Il beneficio che ci attendiamo è qualche visitatore giornaliero in meno».

Di fatto, in questo primo anno, il vero test consisterà nel vedere che effetto avrà la comunicazione e la campagna stampa, condotta con  spot televisivi e radiofonici, manifesti e locandine, brochure, e in siti internet, blog e social network, che nelle intenzioni dell'amministrazione dovrebbe spingere i visitatori a scegliere i giorni non a pagamento. Ancora i numeri dicono poco: sono 66 mila in tutto le prenotazioni arrivate per i 29 giorni "con ticket", 15 mila paganti. Contando che in quelle giornate Venezia centro è attraversata circa da 50 mila persone, c'è da attendersi un aumento, sempre che l'orario a pagamento dalle 8.30 alle 16 non porti gli ingressi a concentrarsi negli orari "gratuiti". Ma l'aumento dei ticket venduti potrebbe arrivare anche all'ultimo momento, data la recente delibera (19 marzo) che consente di pagare il ticket sul posto, in tabaccheria o nelle biglietterie Actv. Resta invece necessaria la prenotazione per chi è esente dal pagamento, come chi entra per lavoro, chi va in visita a residenti o chi dorme in una struttura ricettiva dentro il Comune di Venezia: i controlli saranno eseguiti a campione. 

Resta poco chiaro, in assenza di dati reali, quanto la misura sia gradita ai residenti nella città storica, descritti dall'amministrazione come i beneficiari della stessa. Il fronte del "no", da sempre il più rumoroso sul tema, manifesterà a Piazzale Roma la mattina del 25 aprile, e si riunirà il 23 aprile in assemblea alla sala San Leonardo. La partecipazione sarà composita: hanno aderito all'invito di Tutta la Città insieme, VeniceBarathron e Ambiente Bene Comune, il Forum per Mestre e Venezia, il comitato Danni da movida, l’associazione Lido d’Amare, il comitato NoGrandiNavi, l’Assemblea sociale per la casa, la Rete Solidale per la Casa. 


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