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Cronaca Favaro Veneto

Il canale Cuai rimesso a nuovo: saranno risparmiati 6,2 milioni di metri cubi d'acqua

Per la sistemazione il consorzio Acque risorgive ha investito 13,5 milioni. Il canale, che va da Quarto d'Altino alla laguna attraverso il bosco di Mestre, rifornisce d'acqua le coltivazioni, il centro storico di Venezia e le attività di Porto Marghera

Il Consorzio di bonifica Acque risorgive ha portato a termine la sistemazione del Cuai, canale che si sviluppa lungo circa 10,5 chilometri da Quarto d’Altino a Favaro. Il lavoro (finanziato con 13,5 milioni di euro dal programma di sviluppo rurale nazionale 2014/2020) è stato effettuato per migliorare l’efficienza irrigua del canale, limitandone le perdite: grazie all'intervento, secondo i calcoli, saranno risparmiati oltre 6,2 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, equivalente alla quantità consumata da 100 mila utenti.

Il canale Cuai

I lavori sono stati presentati oggi nel bosco di Franca, a Mestre. Il canale Cuai (Consorzio utenti acquedotto industriali) è un’opera unica fra le infrastrutture irrigue. Costruita negli anni ’60 del secolo scorso, svolge varie funzioni: irrigazione per l'agricoltura, fornitura di acqua potabile per il centro storico di Venezia e fornitura per le attività industriali di Porto Marghera. Nel corso degli anni l’opera si è deteriorata, facendo segnare, secondo le misurazioni di Veritas, perdite d’acqua pari al 34% della quantità trasportata. Da qui la necessità dell'intervento.

Il percorso e i lavori

In particolare, Acque risorgive si è occupata del rifacimento della canaletta con un nuovo getto in cemento armato sia sul fondo che sulle sponde, oltre al consolidamento del suolo per poter operare in sicurezza. Un intervento che ha interessato il territorio di 4 comuni: Quarto d’Altino, dove il canale ha inizio con la derivazione dell’acqua dal Sile, fino a Venezia, attraversando anche Mogliano Veneto, Marcon e il bosco di Mestre. Proprio nell'area boschiva i lavori hanno permesso di ripristinare la fascia di rispetto occupata dalla vegetazione, che in origine era stata messa a dimora in posizione troppo addossata alla canaletta: si è perciò provveduto anche alla messa a dimora alla corretta distanza, o in altro sito, di un numero di piante corrispondente a quelle che è stato necessario tagliare.

Grazie ai lavori sarà possibile, oltre alla riduzione delle perdite, anche migliorare il controllo del corretto uso da parte degli utenti e garantire, così, un consistente risparmio idrico.

Operai nel bacino dell'opera di presa a Quarto d'Altino-2-2

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