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Cronaca

Inaugurato l'anno giudiziario a Venezia, Nordio: «Indipendenza e autonomia della magistratura non trattabili»

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, partecipando all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Venezia, ha affermato che «le riforme della giustizia avverranno in armonia e avranno comunque un elemento non trattabile»

Le riforme della giustizia «avverranno in armonia e avranno comunque un elemento non trattabile, e questo elemento è l'indipendenza e l'autonomia della magistratura». Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio questa mattina in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario a Venezia.

«In questi giorni ho sentito alcune insinuazioni - ha proseguito Nordio -, addirittura che sarebbe mia intenzione di sottoporre il pubblico ministero al potere esecutivo. Figuriamoci se avendo esercitato la funzione di pm per 40 anni io potrei soltanto immaginare che la mia funzione andasse sotto il potere politico». Nordio proprio a Venezia ha lavorato come magistrato per decenni. Una città unica, ma «paralizzata da vincoli». Il ministro della Giustizia ha raccontato un aneddoto risalente agli anni Novanta, quando era sostituto procuratore. «Questo tribunale fu chiuso perchè era contrario alle norme di legge esistenti - ha spiegato Nordio -. Con molte difficoltà fu trovata una sede provvisoria ma, a un certo punto, ci accorgemmo che non c'erano i servizi igienici. L'architetto del Comune con grande intelligenza progettò una soluzione temporanea, ma poi arrivò il veto delle Belle Arti e della Sovrintendenza». «Abbiamo un paese, l'Italia, dove le leggi si contraddicono e per ubbidire a una ne devi violare altre - ha proseguito -. È necessario avere un tribunale nel nostro Paese con servizi igienici, ma abbiamo una città dove non è possibile realizzarli». 

Sono molte le problematiche  che il mondo della giustizia a Venezia ogni giorno affronta. Carlo Citterio, presidente della Corte d'Appello di Venezia, ne ha ricordate alcune: «Confidiamo nel ministro Carlo Nordio non perchè ha la bacchetta magica, ma perché ha le conoscenze e l'esperienza dei problemi che affrontiamo, a cominciare dagli organici. Nonostante questo, nel 2022 i magistrati della Corte d'Appello hanno superato il tetto dei parametri sull'efficienza stabiliti da Csm, ciò significa che al loro impegno si aggiunge quello del personale amministrativo. Qui il quadro è desolante - ha sottolineato - con vuoti che oscillano dal 40 al 45% a seconda delle mansioni, tra cui il caso curioso dei motoscafisti che dovrebbero portare le carte nelle varie sedi della città. È un caso del tutto particolare ma qui c'è anche questo. Sappiamo poi - ha concluso - che ci sono pochi magistrati, ma è doveroso chiedere che per la Corte, il tribunale e le procure si provveda a colmare i vuoti».

  

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