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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Aggressioni su vaporetti e bus, Cisl: «Conducenti e operatori siano ufficiali di pubblica sicurezza»

De Terlizzi (Fit Cisl): «Abbiamo gli strumenti e il dovere di intervenire per l'incolumità del personale e dei passeggeri. Si attivi il tavolo prefettizio previsto dal protocollo»

Aggressioni, violenze fisiche e verbali, azioni che mettono ormai quasi ogni giorno a rischio l'incolumità del personale e dei viaggiatori del trasporto pubblico locale. Marino De Terlizzi, segretario della Filt Cisl regionale, scrive al prefetto veneziano Darco Pellos e al sindaco Luigi Brugnaro affinché si apra il tavolo sulla sicurezza previsto dal protocollo nazionale. Conducenti, operatori, controllori, front office, personale che ha responsabilità degli utenti che trasporta, per la Cisl in concreto devono tornare ad avere una funzione di ufficiali di pubblica sicurezza. 

Esempi recentissimi di attacchi gravi sono il lancio di un oggetto contro un bus Actv in corsa, che ha ferito il conducente tre giorni fa; l’aggressione al marinaio del 16 febbraio dopo lo scontro tra un vaporetto e un ferry a causa di scarsa visibilità; l’aggressione del conducente di linea di Arriva Veneto, del 10 febbraio e quella a un verificatore Atvo. «Preoccupanti e continui episodi di violenza verbale e fisica, spesso non denunciati perché le normative vigenti non garantiscono tutele significative - spiega De Terlizzi - A causa del moltiplicarsi di episodi di aggressioni verso il personale front line e del servizio di tpl, controllo e vendita dei titoli di viaggio, il primo aprile 2022 l'ex ministro degli Interni Lamorgese e quello dei Trasporti, Giovannini, hanno sottoscritto un protocollo con le rappresentanze sindacali per prevenire e reprimere le aggressioni al personale. Abbiamo gli strumenti e il dovere di intervenire».

Nel territorio della città metropolitana di Venezia, continua il segretario regionale Filt Cisl, la recrudescenza dei fatti anche a causa di una microcriminalità diffusa, «sta assumendo livelli preoccupanti e non più tollerabili poiché i lavoratori quotidianamente durante svolgimento della loro attività rischiano l’incolumità fisica, che compromette anche la sicurezza di esercizio per i passeggeri trasportati». Per questo, De Terlizzi e Sebastiano Caburlotto di Faisa Cisal chiedono il tavolo prefettizio, «con tutte le parti interessate e individuate dal protocollo con l’obiettivo di trovare azioni positive per prevenire e reprimere le “fattispecie di reato costituite dalle aggressioni”, a garanzia della continuità del servizio di tpl e dei dipendenti». «La necessità di dialogare con le istituzioni in un tavolo prefettizio, già precedentemente concordato, é lampante - dice Caburlotto -
L'incolumità del personale del tpl non può passare in secondo piano. Le numerose aggressioni avvenute nell'ultimo periodo non devono far parte, come se fossero fatti accettabili, della nostra quotidianità».

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