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Cronaca

Cantieri irregolari, gli ispettori sospendono 6 attività. Multe per 200mila euro

I risultati delle verifiche effettuate dai carabinieri nelle ultime settimane: riscontrate violazioni in materia di sicurezza e lavoro nero. Uil: «Servono tutele per i lavoratori»

Un lavoratore in nero, 6 cantieri sospesi su 8 controllati, circa 200mila euro di multe. È il risultato dei controlli effettuati nelle ultime settimane dai carabinieri dell'ispettorato del lavoro di Venezia, che si sono concentrati sul settore dell'edilizia e hanno verificato il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

A Pellestrina, dove sono state riscontrate le situazioni più gravi, i carabinieri hanno chiuso provvisoriamente tre cantieri ed elevato sanzioni per 100mila euro in totale. La lista delle violazioni è lunga: mancata formazione sulla sicurezza, omessa delimitazione del posto di carico e di manovra degli argani a terra, ma soprattutto assenza di parapetti adeguati sul ponteggio, di mezzi per fissare le tavole sull’impalcatura, di ancoraggi. Inoltre, omessa redazione del piano operativo di sicurezza. Gli ispettori hanno emesso provvedimenti di sospensione dei tre cantieri proprio per la mancanza di protezioni verso il vuoto, oltre che per la presenza di un lavoratore in nero.

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Un altro cantiere irregolare è stato rilevato a Mestre, anche in questo caso privo di ancoraggi e parapetti sul ponteggio, di piano di sicurezza, di formazione ai lavoratori e di presidi di pronto soccorso. L'attività ha ricevuto il provvedimento di sospensione e una multa di 45mila euro.

Altri 30mila e 40mila euro di multe, rispettivamente, per due cantieri a Cavarzere e due a Chioggia. Nel primo caso è stata riscontrata l'assenza di sistemi antincendio e di presidi di pronto soccorso; nel secondo, mancanza di adeguate impalcature nei lavori in quota, situazione che ha portato a due provvedimenti di sospensione dei lavori.

Tutti i responsabili delle violazioni sono tenuti ad adeguarsi alla normativa. In caso contrario, saranno denunciati all’Autorità giudiziaria.

I risultati delle verifiche preoccupano il sindacato Uil Venezia: «Ancora una volta - coomenta il coordinatore Igor Bonatesta - dobbiamo alzare la voce per dire "no" al lavoro irregolare, all’abusivismo e all’evasione fiscale. No all’assenza di formazione adeguata e di norme di sicurezza. Ogni lavoratore e lavoratrice deve (è un diritto) poter sentirsi al sicuro nel posto di lavoro e deve (è un diritto) avere tutte le garanzie per svolgere la propria mansione nel migliore dei modi. Non esiste che chi lavora lo debba fare gratis, malpagato o senza contratto. Chi lavora dev’essere tutelato a 360 gradi e, soprattutto, deve poter andare a lavorare serenamente, ciò che ormai capita a sempre meno dipendenti: il 25 % in Veneto, secondo una recente ricerca realizzata dall'agenzia Maw». Bonatesta conclude ringraziando le forze dell’ordine «per il costante lavoro di controllo e di repressione delle illegalità che svolgono ogni giorno con dedizione e professionalità».

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