rotate-mobile
La protesta / Mestre Centro

Carlo e Bernardino, da più di un mese a digiuno per la pace: «Fermate le stragi»

La richiesta di fermare le violenze a Gaza passa attraverso una mozione che sarà proposta ai consigli comunali delle città italiane. Attorno ai due mestrini si è formato un gruppo di 120 digiunatori impegnati in una "staffetta"

La ferma volontà di opporsi alla guerra e alle violenze ha spinto i mestrini Bernardino Mason (66 anni) e Carlo Giacomini (64) a intraprendere un'iniziativa dal forte significato simbolico: dal 14 febbraio hanno avviato un digiuno a oltranza, con l'obiettivo di «richiamare l’attenzione sul dramma che si sta consumando da 5 mesi nella striscia di Gaza dopo le stragi del 7 ottobre in Israele». Una protesta nonviolenta che è stata illustrata davanti al municipio di Mestre la mattina di martedì 19 marzo, dopo oltre 30 giorni di digiuno. Con un obiettivo concreto, quello di portare una mozione per la pace nei consigli comunali e poi al parlamento.

«Ci siamo messi in gioco con l'unica cosa che possediamo, il nostro corpo - ha spiegato Mason -. Di fronte alla tragedia e alle morti era importante dare un segnale e il digiuno è un'arma che può far riflettere. Non possiamo accettare questa strage, siamo determinati a continuare». Giacomini specifica che l'intenzione è «tradurre questo moto d'animo in un atto politico governativo, costituito da quattro punti: cessare ogni fuoco di guerra a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Israele; liberare gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi civili; attivare l'immediato soccorso alle popolazioni colpite; attivare una forma di protezione internazionale delle popolazioni palestinesi».

Clicca qui per iscriverti al canale WhatsApp di VeneziaToday

Con il passare dei giorni l'iniziativa si è allargata ad altre persone, raggiungendo varie parti d'Italia. Per primo si è unito Giovanni Leone, da Catania. Successivamente «si è formato un gruppo e oggi siamo in 120», spiega Mason. Naturalmente «ognuno digiuna come può, per una settimana o anche solo un paio di giorni: è una "staffetta" a cui non poniamo vincoli, l'importante è dare un segnale. Smetteremo quando il parlamento prenderà in mano questo tema o il governo prenderà posizione». Nel frattempo alcuni sindaci in Veneto stanno promuovendo la mozione, il cui testo è stato definito nelle scorse settimane per arrivare alla forma finale in questi giorni. «Abbiamo avuto anche un incontro con il patriarca Francesco Moraglia, oltre a contatti con dei consiglieri regionali e con due forze parlamentari», sottolineano Mason e Giacomini, precisando che in questa iniziativa «non ci schieriamo, ma stiamo dalla parte dei diritti».

I digiunatori si sono impegnati a destinare l'equivalente del valore dei pasti non consumati a dei programmi di aiuto umanitario. «Finora siamo arrivati a 1150 euro - spiegano - che abbiamo inviato a un'associazione che supporta le esigenze di salute e cibo a Gaza». A Venezia i luoghi di riferimento dell'iniziativa sono il patronato parrocchia della Resurrezione, a Marghera, e, nei weekend, l’Ecoistituto del Veneto, in viale Venezia a Mestre.

Digiuno per la pace, presentazione a Mestre

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Carlo e Bernardino, da più di un mese a digiuno per la pace: «Fermate le stragi»

VeneziaToday è in caricamento