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Cronaca

L'armata dei disoccupati ingrossa le sue fila, in sei anni sono il doppio

In tutta la provincia il 2013 ha segnato il picco delle richieste di impiego ai Cpi. Uomini, donne, giovani e anziani: la crisi non risparmia nessuno

L'esercito dei disoccupati veneti ormai è diventato un'armata: come riporta la Nuova Venezia, infatti, negli ultimi sei anni il numero di individui in età lavorativa che non riescono a trovare impiego è più che raddoppiato, un allarme sociale lanciato dagli stessi Cpi e che sembra non conoscere soluzione.

DATI ALLARMANTI – I centri per l'impiego sono infatti presi letteralmente d'assalto: a presentarsi davanti agli sportelli di quelli che una volta erano gli uffici di collocamento della provincia nel 2013 sono stati in 30.241, tutti con in mano la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, segnando come dal 2008 al 2013 i disoccupati iscritti ai Cpi veneziani siano cresciuti del 62%; nel 2015 erano “appena” 14.542. Esaminando l'anno passato mese per mese, poi, risulta evidente come anche le medie dei trenta giorni siano molto più elevate: nel 2013 erano 2.520 Did ogni mese, nel 2012 furono 2.123, nel 2008 solo 1.557. Il comune maggiormente in crisi è proprio quello di Venezia, con il 32% di senza lavoro (9.640 disoccupati); seguono San Donà e Jesolo, con il 22% (6.642); poi Portogruaro al 14% e Mirano al 12% (3.709); chiudono Dolo e Chioggia – Cavarzere, rispettivamente con l’ 11% (3.302) ed il 9% (2.678). Nel complesso, nel 2013, il 48% dei disoccupati era di sesso femminile; il 21% aveva meno di 25 anni, il 51% tra 25 e 45 anni, il 28% over 45.

NUOVI IMPIEGHI – Un simile battaglione di disoccupati non viene certamente riassorbito dalle richieste di lavoro, come dimostrano i dati dei Cpi, anche in questo caso alquanto sconfortanti: nel 2013, a fronte di 14.689 preselezioni, sono state accolte 1.036 opportunità lavorative corrispondenti a 1.831 richieste da parte delle aziende. La maggior parte delle offerte (58%) erano a tempo determinato, gli indeterminati solo l'11%; seguono gli apprendistati, al 10%, e gli stage o i tirocini, al 5%. Curiosamente i Cip con le maggiori offerte di lavoro sono quelli di Mestre, Portogruaro e Mirano, mentre aumentano i casi di lavori socialmente utili per i dipendenti in cassa integrazione o in mobilità.

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