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Cronaca

Presentato a Venezia "Harry's bar". "Ingigantito problema grandi navi"

La pellicola, diretta da Carlotta Cerquetti, racconta le vicende del celebre locale, attraverso testimonianze di clienti celebri. Alcune polemiche a margine

Ottant'anni di storia veneziana sono passati  in un locale diventato leggenda. Questo il filo rosso di "Harry's Bar", il documentario sul celeberrimo locale veneziano presentato il 4 settembre come evento speciale nelle "Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia". La pellicola è diretta da Carlotta Cerquetti, regista e nipote dello storico gestore dell'Harry's, Arrigo Cipriani.

Dall'anno della sua nascita, Harry's Bar ha attraversato mille vicissitudini, dalla chiusura sotto il fascismo al momento in cui è stato proclamato monumento nazionale, nel 2001. In 80 anni di storia veneziana, questo locale ha visto passare scrittori, pittori, registi, divi del cinema, re, regine e tanti buongustai. Fino a diventare appunto una leggenda.

"Sono l'unico uomo al mondo che porta il nome di un bar" - ha commentato l'imprenditore 82enne, figlio di Giuseppe, che fondò il bar nel 1931. Arrigo è subentrato da oltre 50 anni al padre alla guida del locale e da allora si prende cura di quella che lui chiama "La Stanza". Sì, perché "Harry's Bar" è un piccolo locale, anche se dentro vi è passato il mondo e la sua storia si è sempre intrecciata con quella di Venezia.

IL DOCUMENTARIO - Intrecciando la storia di Venezia con quella di "Harry's Bar", le voci di vari personaggi coinvolti nelle vicende veneziane conducono la narrazione, in contrappunto con le storie legate al locale, raccontate in prima persona da Arrigo Cipriani. Moltissime le testimonianze di personaggi celebri clienti affezionati dell'Harry's Bar, da Naomi Campbell ad Achille Bonito Oliva. "Di aneddoti particolari ce ne sono tantissimi - ha commentato l'imprenditore - Mi vengono in mente le chiacchierate con Orson Welles o Truman Capote, al quale una volta rimediai anche qualcuno che gli portasse negli States un manoscritto che doveva consegnare".

LA POLEMICA -  "Si tende ad ingrandire la questione delle grandi navi - ha commentato Cipriani a margine della presentazione - personalmente abito sulla Giudecca e saranno a settimana 10 che entrano e 10 che escono, quasi sicuramente non fanno nessun danno. I traghetti - ha continuato - fanno onde piu' alte di una nave da crociera che va a 6 km orari". Il problema più grosso, per l'82enne è invece l'inquinamento, dal momento che le grandi navi ricevono energia con grossi generatori.

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