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Cronaca

Un'interrogazione a sostegno del gondoliere che ha protestato contro il moto ondoso

Depositata da tutte le opposizioni politiche a seguito della denuncia con invito a presentarsi agli uffici della polizia locale. Per il Corpo il motivo non è contestabile, ma lo è il suo rifiuto a esibire i documenti. Consiglieri: «Invito illegittimo. C'è abuso di potere»

Aveva protestato con il megafono contro il moto ondoso, davanti al palco della Regata storica il 3 settembre, ed è stato chiamato dalla polizia locale a presentarsi venerdì 6 ottobre per quel fatto. Assieme al gondoliere convocato, Giampietro Del Puppo detto "Pupo", si sono presentate almeno altre cinquanta persone a sostenere il motivo della sua manifestazione: la lotta al moto ondoso. 

Del Puppo, denunciato e segnalato all'autorità giudiziaria dalla polizia locale, per cui mentre la ragione della contestazione è legittima non lo è il modo con cui si è opposto a presentare il documento d'identità, ha incassato il supporto di tutti i gruppi di opposizione politica che hanno sottoscritto un'interrogazione depositata in Consiglio comunale. 

«Il reato contestato appare fuori luogo - si legge nel testo - poiché si riferisce a disposizioni che riguardano cittadini migranti e stranieri, mentre la persona chiamata a presentarsi agli uffici del Tronchetto è italiana e residente del Comune di Venezia. La Corte di Cassazione - si legge - si è espressa sull'ordine a comparire emesso dalla polizia locale, ritenendo che, nel caso affrontato, tale invito è illegittimo configurando abuso di potere». Il gondoliere, precisano i consiglieri firmatari (Marco Gasparinetti, Gianfranco Bettin, Alessandro Baglioni, Alberto Fantuzzo, Giovanni Andrea Martini, Emanuele Rosteghin, Giuseppe Saccà, Monica Sambo, Paolo Ticozzi, Cecilia Tonon, Sara Visman, Gianluca Trabucco ed Emanuela Zanatta) "ha manifestato le sue opinioni al di fuori del suo orario di lavoro, pacificamente". «Alla Regata storica c'ero, a poca distanza dalla gondola di Giampietro e chiederò di essere sentito come persona informata sui fatti», ha commentato Gasparinetti. Oltraggio e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale sono i reati contestati.

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