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Cronaca Campo San Moisè

Guardiano aggredito in chiesa, truffatore delle cartelline lo scaraventa contro il candeliere

Tensione domenica a San Moisè. La denuncia di don Roberto Donadoni. «Passato ogni limite. "Finti" sordomuti spillano offerte ai turisti nei luoghi sacri. Le forze dell'ordine dicono: "abbiamo armi spuntate"»

L'incubo dei finti sordomuti che spillano "offerte" ai turisti arriva nelle chiese. Domenica è stata denunciata alla polizia un'aggressione ai danni di un guardiano a San Moisè. «Aveva mandato via uno di loro, ma non c'era stato verso di farsi ascoltare, allora lui ha tolto la cartellina dalle mani del malvivente e quello lo ha spinto contro un candeliere dove il sacrestano si è ustionato», racconta don Roberto Donadoni, parroco di cinque chiese del centro storico veneziano - San Salvador, San Moisè, San Zulian, Santo Stefano e la Salute - che sta vivendo con disagio e preoccupazione il fenomeno, anche perché quando le forze dell'ordine vengono allertate i malviventi si sono già dileguati.

«L'avevo detto che prima o poi sarebbe successo qualcosa», racconta il sacerdote. Infatti domenica è scoppiato il caos. Due gli episodi. Prima uno scontro verbale a San Salvador, tra il guardiano e l'uomo con l'accento dell'est Europa che rifiutava di spostarsi dall'ingresso della chiesa, spiega don Roberto, poi l'aggressione fisica a San Moisè. Ancora una volta il sorvegliante aveva chiesto a uno di loro di andare via dalla porta, dove cercava di attirare l'attenzione della gente con la solita cartellina in mano per accaparrare soldi, e all'ennesimo rifiuto con relative minacce, il sacrestano gli ha preso il materiale dalle mani trovandosi scaraventato addosso al braciere. Quando è arrivata la volante sul posto per raccogliere la denuncia, il "finto" sordomuto non c'era più.

«Le cartelle - dice don Donadoni -, strumento di truffa, non sono rigide. Si piegano fino ad assumere l'aspetto di porta documenti, in modo da poter essere nascoste quando l'attività illegale va fatta sparire rapidamente. A quel punto, se gli chiedi di tirare fuori il foglio con cui imbrogliano la gente, loro si rifiutano e ti dicono che non sono tenuti a mostrare nulla. Se vedono la polizia o i carabinieri si dileguano, ma solo per poco. Nel giro di un quarto d'ora tornano a entrare e uscire dalla chiesa, ed è così ogni giorno dalle 11 alle 16, quando le porte rimangono aperte».

Don Roberto spiega che ci sono anche dei volontari che vanno a dare una mano per tenere d'occhio i luoghi sacri. «Ma parliamo sempre di cinque chiese. Se dovessi rivolgermi a una guardiania privata il costo sarebbe insostenibile. Quando ci sono io a fare la guardia, di solito mi temono e si allontanano, anche se ce ne sono due nuovi particolarmente aggressivi. Non è possibile rimanere tutto il giorno a piantonare le parrocchie».

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