Dall'omicidio alla religione, ecco la redenzione della "mantide"
Katharina Miroslava, 51enne, è la ballerina che uccise l'imprenditore di Parma Carlo Mazza, suo amante. Uscirà dal carcere tra due mesi
Dall'omicidio alla redenzione. E' il percorso compiuto nel carcere femminile di Venezia da Katharina Miroslava, ora 51enne, la ballerina polacca condannata nel febbraio 1993 a 21 anni e mezzo per l'omicidio del suo amante, l'imprenditore Carlo Mazza. Il 21 giugno il termine della pena. Il movente del delitto? Intascare e spartire il miliardo di lire dell'assicurazione che l'imprenditore aveva stipulato a suo beneficio. Latitante per sette anni, fino all'arresto avvenuto a Vienna il 3 febbraio 2000, la donna ha trascorso dodici anni di carcere alla Giudecca di Venezia e uno in affidamento ai servizi sociali
Della redenzione Miroslawa parlò con il Patriarca emerito di Venezia Marco Cé, durante una visita del prelato alle detenute della Giudecca. "Ringrazio Dio per il dono del carcere", aveva detto, tra l'altro, la donna al cardinale.
Ma in precedenza l'ex ballerina aveva fatto un lungo percorso di recupero, grazie anche al modello di detenzione seguito nel carcere della Giudecca. Qui le detenute imparano un lavoro, riscattano il loro passato difficile facendo un po' di tutto e, per quanto possibile, in armonia. In tempi recenti Katharina era stata protagonista in un documentario-intervista realizzato dalla Curia di Venezia - su indicazione dell'allora Patriarca Angelo Scola - nel quale ribadiva il suo percorso di fede, tanto che nel giugno del 2006 aveva ottenuto il sacramento della cresima.
Tra gli obiettivi dichiarati da Miroslava anche quello di studiare teologia, nei corsi proposti dal Marcianum di Venezia. Poi lavorando e studiando in carcere, Katharina si era diplomata in tecnica della moda, nel giugno 2007, con un punteggio di 93/100. (Ansa)
