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Cronaca Martellago / Via Fornace

I carabinieri si fingono ciclisti e incastrano i topi d'auto: in manette al parco di Martellago

Una coppia di nomadi arrestata in flagrante: vistisi scoperti, hanno simulato un momento di "passione" per sfuggire ai controlli. In casa nascondevano altra refurtiva

Era diventata zona di azione prediletta per i ladri, tanto che da giorni si segnalavano ripetuti furti ai danni delle auto parcheggiate. A essere colpite erano le aree circostanti il parco dei Laghetti di Martellago, sia dal lato della Castellana che da quello di via Ca' Bembo. I carabinieri di Martellago hanno quindi deciso di prendere i malviventi "in castagna". Impossibile attuare un servizio di osservazione tradizionale, visto che le aree interessate sono praticamente campi aperti e i ladri si sarebbero accorti subito della presenza di forze dell'ordine: così i militari dell'Arma sono scesi in campo in sella a delle bicilette e in abiti civili, simulando di essere appassionati delle due ruote.

Lo stratagemma ha funzionato: i "ciclisti" si sono posizionati su un sentiero secondario, che affaccia esattamente sul parcheggio di via Fornace, e hanno osservato l'arrivo di una utilitaria che si è fermata accanto ad una Punto. Dall’auto sono scesi un uomo e una donna che subito si sono messi "al lavoro" sul veicolo prescelto: mentre il primo cercava di scassinare la serratura posteriore l'altra gli dava le spalle e copriva l’azione, tenendo d'occhio i dintorni.

A quel punto i carabinieri piombano con le bici sulla coppia: i due, in un estremo tentativo di salvarsi, fingono di abbracciarsi e baciarsi appassionatamente, ma ormai il loro gioco è scoperto. L'uomo viene visto gettare a terra una grossa forbice professionale, che viene recuperata al pari della borsa appena trafugata dai sedili della Punto. Inevitabile per i due l'arresto per furto aggravato: si tratta di due nomadi di etnia Sinti, L.B., di 54 anni, e S.B., 50enne. Dopodiché i controlli si spostano nell'abitazione della coppia, dove viene rintracciata altra refurtiva sottratta con la stessa tecnica nei giorni scorsi. Scatta così anche l’accusa di ricettazione. I ladri vengono condotti in caserma e, al termine delle operazioni, accompagnati nell’abitazione di Favaro Veneto in regime di arresti domiciliari, in attesa del direttissimo.

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