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Cronaca

Mose, turismo, abitabilità: il manifesto della fondazione Cini per dare un futuro a Venezia

Il documento sviluppa in 14 punti un piano a lungo termine per la conservazione e lo sviluppo della città. È frutto di un workshop alla presenza di nove esperti internazionali

Porta la firma di nove fra i più grandi esperti internazionali di discipline come economia, ecologia, scienze politiche, turismo e pianificazione urbana il Manifesto per il Futuro di Venezia: è un documento programmatico messo al servizio dei cittadini e degli amministratori, che raccoglie 14 proposte volte a salvaguardare la città lagunare e a garantirne il futuro. I promotori si sono confrontati nel corso del convegno "Sustainability of local commons with a global value: the case of Venice and its lagoon" (Sostenibilità dei beni comuni con un valore globale: il caso di Venezia e la sua laguna), che si è tenuto il 4 e 5 novembre 2016 alla Fondazione Giorgio Cini in occasione dei 50 anni dall’alluvione del 1966 per analizzare i problemi di Venezia e trovare soluzioni concrete e realizzabili. 

Il Manifesto è il risultato di quel dibattito e individua in primis i problemi che Venezia deve affrontare (il calo inesorabile del numero dei residenti, l’aumento incontrollato del flusso turistico, la minaccia del transito delle grandi navi da crociera in bacino, la trasformazione della morfologia della laguna) associati, secondo gli esperti internazionali, alla mancanza di un sistema di governance adeguato. Segue una serie di proposte che si sostengono su due assi principali: da una parte l’attuazione di una strategia a lungo termine di tutela e sviluppo, dall’altra la possibilità di ispirarsi ad altre città come Amsterdam, Bruges e Barcellona che stanno affrontando problematiche simili.

Le raccomandazioni si sviluppano in 14 punti e toccano i seguenti aspetti: completamento dei lavori del Mose; elaborazione di un piano strategico che interessi anche l’ambiente naturale; un diverso approccio alla città intesa come bene pubblico, che porti a nuove soluzioni per mobilitare il sostegno internazionale; il superamento della vecchia dicotomia tra città storica e terraferma; l’applicazione di una diversa politica di contribuzione da parte dei turisti ai costi di gestione e tutela della città e del suo ecosistema; la necessità di investimenti sulle nuove generazioni. Sul fronte della governance, il gruppo di studiosi propone anche l’istituzione di una Autorità nazionale delle città italiane Patrimonio dell’Umanità e della “Grande Città di Venezia” al posto della Città metropolitana.

Il Manifesto è stato sottoscritto da Bonnie Burnham, Presidente Emerita, World Monuments Fund; Joan Busquets, Urban Planner, Harvard University; Charles Landry, Urbanologist and Writer; Simon Levin, Ecologist, Princeton University; Yves Mény, President, Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, Pisa; Charles Perrings, Environmental Economist, Arizona State University Greg W. Richards, Professor of Leisure Studies, Tilburg University, Richard Sennett, Sociologist, London School of Economics; Pier Vellinga, Climate Impact Scientist, Wageningen University

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