rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Il sequestro

Maxi frode in provincia di Venezia, sequestrati quasi 19 milioni di euro

Ultimo atto della vicenda che ha coinvolto i fratelli Michele e Stefano Mazzon di San Donà e il loro giro di appalti fittizi

La guardia di finanza, su indicazione della procura di Venezia, ha dato via al sequestro preventivo, quantificato in 18,8 milioni di euro, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie di 3 aziende e 12 persone, che sarebbero risultate coinvolte in una vasta frode fiscale e contributiva nel settore dell’allestimento di fiere e posa in opera di arredi per negozi e stand. È l'ultimo atto della vicenda che ha coinvolto i fratelli Michele e Stefano Mazzon, titolari della Ml International di San Donà di Piave, che attualmente sono in carcere per un giro di appalti fittizi che hanno creato in tutta Italia per fornire manodopera.

I due avevano messo in piedi una rete di società "cartiere", utilizzate per assumere formalmente un rilevante numero di lavoratori (ne sono stati individuati oltre 400), di fatto impiegati presso altre società beneficiarie sempre riconducibili all'organizzazione e operanti nel settore e del montaggio di mobili e arredi per uffici e installazione di stand fieristici.

L'indagine era cominciata con la segnalazione arrivata dalla direzione provinciale dell'Inps, che si è accorta di alcune irregolarità relative al versamento dei contributi previdenziali da parte di alcune società veneziane. I militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Venezia avevano approfondito la questione, scoprendo un vero e proprio gruppo criminale attivo in Veneto e nella provincia di Lecce.

Il meccanismo prevedeva la stipula di contratti di sub-appalto fittizi tra le società cartiere e quelle beneficiarie in forza dei quali quest’ultime, da un lato, potevano disporre della forza lavoro necessaria senza dover adempiere agli obblighi previdenziali e contributivi (che restavano formalmente in carico alla società cartiere) e, dall’altro, beneficiavano degli ingenti crediti Iva connessi alle false fatturazioni ricevute dalle cartiere, pari a oltre 25 milioni di euro. Il sistema, attuato anche con l'aiuto di alcuni professionisti, anche loro indagati, ha permesso alle imprese beneficiarie della frode di disporre di una rilevante forza lavoro a prezzi oltremodo competitivi con rilevanti effetti distorsivi sulla normale concorrenza nel settore di riferimento.

I Mazzon erano finiti in carcere a dicembre 2021, poi le indagini sono continuate e ad oggi la Finanza è riuscita a recuperare circa 3 dei 19 milioni che mancano all'appello, sequestrando ville e immobili a San Donà di Piave, Noventa d Piave, Quinto di Treviso e Lecce. Questa mattina le fiamme gialle hanno quindi operato nuovi sequestri in tre ditte: una a Lecce, una a Roma, ma di fatto amministrata a San Donà, e una a Milano. Delle dodici persone indagate, cinque sono residenti in provincia di Venezia, tre a Treviso e quattro a Lecce.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maxi frode in provincia di Venezia, sequestrati quasi 19 milioni di euro

VeneziaToday è in caricamento