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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Mira / Oriago

Soccorsi in ritardo, morì un 30enne. Infermiere nei guai

Una perizia "inguaierebbe" l'operatore del 118 che nell'agosto 2009 annotò un codice verde quando Federico Amato, di Oriago, subì l'infarto

La morte di Federico Amato "può essere collegata al ritardo nei soccorsi". Il 30enne di Oriago di Mira morì per un infarto nell'agosto 2009 mentre si trovava in ambulanza alla volta dell'ospedale di Dolo. Secondo la perizia di due medici incaricati dal giudice per le indagini preliminari Alberto Scaramuzza, come riporta Il Gazzettino, ci sarebbe un nesso causale tra il decesso del volontario della protezione civile e l'errore commesso da un infermiere del 118 che, dopo essere venuto a conoscenza dei sintomi, annotò un codice verde al posto di un codice rosso. Per questo motivo l'ambulanza diede priorità ad altri casi, per raggiungere Oriago solo dopo circa un'ora.

La perizia scagionerebbe invece un altro infermiere indagato, presente a bordo dell'ambulanza, che secondo l'accusa si dimenticò di ricaricare la batteria del defibrillatore. In realtà, però, il macchinario funzionò correttamente con le batterie di riserva. Il problema è che l'intervento avvenne troppo tardi. All'inizio la Procura aveva chiesto l'archiviazione per gli indagati. Ora, però, potrebbero cambiare le carte in tavola.

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