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Cronaca Carpenedo

Morto don Armando Trevisiol, "padre" del Centro don Vecchi

Figura simbolo di Mestre, fu parroco di Carpenedo per 34 anni

Si è spento questa mattina a Mestre don Armando Trevisiol, a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nato a Eraclea 94 anni fa, era sacerdote diocesano da oltre 69 anni, ordinato il 26 giugno 1954 nella basilica di San Marco dall’allora Patriarca Roncalli.

Il suo primo incarico pastorale fu ai Gesuati, come vicario parrocchiale (dal 1954 al 1956) per poi passare come cappellano a San Lorenzo di Mestre dove rimase dal 1956 al 1971, prima con monsignor Aldo Da Villa e poi con monsignor Valentino Vecchi. Negli anni '60 fu anche incaricato per l’assistenza agli operai degli stabilimenti di Porto Marghera. Nel 1971 è stato poi nominato parroco di Carpenedo, comunità che ha guidato ininterrottamente fino al 2005.

I centri don Vecchi

In quegli anni don Armando ha sviluppato sempre più la sua concreta e appassionata attenzione alla cura degli anziani e delle persone più deboli e povere, che portò avanti attraverso iniziative ed opere che sono, a tutt’oggi, in piena attività. Costruì i Centri Don Vecchi, suddivisi ora in molteplici strutture tra viale Don Sturzo a Carpenedo, Marghera e la zona degli Arzeroni: realtà pensate per anziani autosufficienti, che alloggiano in mini appartamenti indipendenti ma collegati a spazi e servizi comuni nonché ad iniziative di incontro e socializzazione.

Molteplici sono state anche le iniziative avviate per i meno abbienti come la Bottega solidale - spesa gratuita grazie alle offerte di cibi in eccedenza dei negozi -, i Magazzini San Giuseppe e i Magazzini San Martino, di recente confluiti nel grande Centro di solidarietà cristiana Papa Francesco in via Marsala.

Don Armando è stato anche molto attento e sensibile al mondo delle comunicazioni sociali, presiedendo e animando per lungo tempo l’emittente Radiocarpini e promuovendo numerose iniziative editoriali. Dal 2005 fino a poco tempo fa, aveva svolto il servizio pastorale di rettore della chiesa del cimitero di Mestre.

I funerali si svolgeranno venerdì 11 agosto, alle ore 15, nella chiesa parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo, e saranno presieduti dal patriarca Francesco Moraglia.

Il cordoglio

Molti i messaggi di autorità e istituzioni per la scomparsa di Trevisiol. «Purtroppo ciò che attendevamo si è realizzato - ha detto il patriarca Moraglia -. Da mesi le condizioni del carissimo don Armando erano precipitate. Ricordo con commozione uno degli ultimi incontri all'ospedale dell'Angelo in cui ho potuto parlare con lui e anche con il medico. Ho visto un uomo stanco e provato. Il dolore di vederlo sofferente in questo ultimo periodo è stato grande». Moraglia lo ricorda «come sacerdote, come si suol dire, sempre sul pezzo», una persona «molto significativa a livello sociale per la Chiesa e Mestre».

«Per il suo impegno - ha ricordato il presidente del Veneto, Luca Zaia -, per le tante iniziative di carità e solidarietà, è stato insignito anche del titolo di cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica. Desidero esprimere il mio cordoglio alla famiglia e alla comunità religiosa. Grazie per quanto ha fatto, a Venezia e al Veneto mancherà». Per il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la scomparsa di don Armando Trevisiol «è un grave lutto per tutta la città. Una morte che mi colpisce e mi addolora e che lascia un vuoto profondo. Don Armando è stato un vero innovatore, che ha dedicato la sua vita agli altri, a insegnare i valori della vita ai giovani, ad aiutare i più deboli, i meno abbienti, gli ultimi e soprattutto gli anziani».

«Don Armando Trevisiol - ha ricordato Gianfranco Bettin - è stato una grande figura della chiesa e della città, con lo sguardo rivolto al cielo e alla terra, alla fede e alle opere. Ho avuto modo, nell’amministrazione, di collaborare a lungo con lui e, ancora più lungo, di interloquire personalmente: un’esperienza preziosa per l’amministrazione, inestimabile per me». Anche il segretario regionale del Pd, Andrea Martella, ricorda don Armando: «La grande sua umanità è sempre stata rivolta ad alleviare le sofferenze degli ultimi. Per questo il suo trascorso di parroco a Mestre e le sue opere hanno lasciato un segno profondo e indelebile nella comunità e rappresentano tuttora un esempio a cui ispirarsi per il futuro».

«La scomparsa di don Armando Trevisiol a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute all’età di 94 anni - ha detto il prefetto di Venezia, Michele Di Bari - anche per chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo esige silenzio, preghiera e ammirazione per la sua testimonianza sacerdotale. Una vocazione che si è declinata nel sociale per le innumerevoli opere realizzate, soprattuto a favore degli anziani, il cui  cammino iniziò nel 1954 con l’ordinazione presbiterale da parte del patriarca Roncalli. La storia si incaricherà come accade per tanti ecclesiastici che hanno segnato con la loro personalità l’epoca in cui sono vissuti - prosegue Di Bari - di comprendere appieno i diversi profili di questo sacerdote che del Vangelo e delle povertà emergenti ha fatto il suo programma di vita, lasciando tracce indelebili nelle comunità dove ha svolto il suo ministero sacerdotale».

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