Mose, il Mims ufficializza la conclusione a settembre 2023

Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) fissa a settembre 2023 la data ultima per il completamento del Mose, il sistema di 78 dighe mobili a protezione di Venezia, certificando lo slittamento del termine del 31 dicembre 2021.

Il cronoprogramma, secondo quanto ufficializzato oggi, fissa il completamento «a 18 mesi dalle opere civili ed elettromeccaniche», i cui lavori saranno riavviati dal prossimo mese di marzo. La nuova data è contenuta nel nuovo atto aggiuntivo, il settimo, alla convenzione tra il Provveditorato alle Opere pubbliche per il Triveneto e il Consorzio Venezia Nuova, che ora è all'attenzione della Corte dei Conti per l'approvazione.

Allo stesso tempo, però, un tempo più lungo, non ancora stabilito, riguarderà le opere che, come la conca di Malamocco, hanno subìto danni dovuti a mareggiate. La fase di avviamento dell'opera, ossia i test, il collaudo e la consegna allo Stato, avrà una durata complessiva di quattro anni; questa fase viene considerata già avviata con gli innalzamenti "d'emergenza" che si sono susseguiti dall'autunno del 2020, e proseguirà anche dopo che l'opera sarà completata.

Sul fronte delle risorse economiche necessarie, il Mims ha ricordato che sono state già rinvenute e assegnate nei circa 538 milioni di euro attinti ai risparmi ottenuti dalla riduzione degli interessi passivi su precedenti finanziamenti pluriennali. Queste risorse aggiuntive finanziano anche altre opere di salvaguardia della laguna, che non riguardano il Mose ma rientrano nei compiti del Cvn, come il "Programma Europa" di ripristino ambientale.

La fase di criticità finanziaria che sta attraversando il concessionario, in fase di liquidazione e d'accordo con i creditori, dovrebbe concludersi entro il prossimo 28 febbraio. Dal primo marzo quindi inizierà la conta dei 18 mesi, con conseguente completamento dell'opera nel settembre 2023.