Venezia, ipotesi Mose "a mezzo servizio" per permettere il passaggio delle navi

Le paratoie sollevate, una volta che il Mose sarà in funzione, rischiano di compromettere la funzionalità del porto di Venezia. Perché la bocca di porto di Malamocco resterebbe chiusa, con le navi che aspettano fuori o che percorrono lentamente la conca di navigazione (considerata troppo piccola per le unità di dimensioni maggiori). Per questo, come riporta Il Corriere del Veneto, una delle ipotesi avanzate è quella di far funzionare il Mose solo in parte: ovvero fare alzare, in caso di acqua alta non eccessiva, solo le paratoie alla bocca di porto del Lido (o al massimo quelle di Chioggia), lasciando il passaggio libero a Malamocco.

In questo modo si cerca di ridurre il più possibile le chiusure a Malamocco, che è la bocca di porto utilizzata come punto di accesso dalle navi commerciali che vanno a Marghera e dai traghetti diretti a Fusina. Proprio con l'obiettivo di limitare le interferenze con il traffico navale. Il piano è in fase di valutazione da parte del sindaco Luigi Brugnaro e del provveditore interregionale alle opere pubbliche, Roberto Linetti, oltre che dal presidente del porto, Pino Musolino.

A sostegno dell'ipotesi ci sono delle simulazioni che dimostrano che, soprattutto in caso di vento di bora, lasciando aperta solo una delle bocche di porto l'acqua entrerebbe in laguna a una velocità molto ridotta, tale da non incidere in modo rilevante sull'aumento della marea. Questo naturalmente vale per maree di poco superiori ai 110 centimetri (il livello a cui scatta il sollevamento delle paratoie); diverso il discorso quando la marea si porta a livello molto sostenuto o eccezionale (120 o 130 centimetri): in quel caso sarà necessario chiudere tutte e tre le bocche di porto.