rotate-mobile
Cronaca

Moto ondoso: esposto per bloccare i vandali e impedire altri disastri

È stato firmato dal presidente della Canottieri Giudecca per chiedere a forze dell'ordine di intervenire, applicando le norme sulla sicurezza di navigazione

Il problema del moto ondoso sembra essere stato messo da parte, in attesa di tempi migliori. Ma i vandali continuano a prendere di mira la laguna, devastando senza soluziuone di continuità i fondali e le rive cittadine. Con gli interventi repressivi che si limitano alla "superficie".

Secondo quanto riporta il Gazzettino, è partito un esposto a tutte le forze dell'ordine e alla porcura, oltre che al Comune, per richiedere l'applicazione delle norme esistenti in fatto di sicurezza della navigazione. L'obiettivo è di bloccare sul nascere possibili nuovi disastri. Il documento, firmato da Pier Maria Barbaro, presidente della Canottieri Giudecca, mette in luce come vi sia stata un'intensificazione notevole del traffico da e per San Clemente e Sacca Sessola, in contemporanea all'apertura dei nuovi alberghi. Ciò che è palese, è che il traffico acqueo si sia intensificato per la spinta propulsiva del turismo.

Nel documento, Barbaro spiega come siano stati fatti dei tentativi di dialogo con i direttori degli alberghi, senza avere uno "straccio" di risposta. Risposta che dovrebbe consistere nella repressione, e non soltanto nelle multe comminate alle famiglie veneziane che fanno le gite in laguna. Il moto ondoso nel canale della Giudecca, nel bacino di San Marco e alle Fondamente Nuove, infatti, è causato in primis da taxi, noleggi e trasportatori e granturismo. Ecco perché serve uno sforzo straordinario, come specifica il presidente della Canottieri, in attesa di misure strutturali, quale il gps obbligatorio per i taxi e la limitazione della potenza dei motori. Le multe ai residenti non sono la risposta voluta e, soprattutto, la contromisura più efficace.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Moto ondoso: esposto per bloccare i vandali e impedire altri disastri

VeneziaToday è in caricamento