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Cronaca Caorle

Corpo trovato in mare, è il pescatore croato disperso

A seguito dell’affondamento di un peschereccio salpato da Umago, a maggio se ne erano perse le tracce. La salma avvistata in mare a Caorle il 2 agosto e consegnata alla guardia costiera appartiene proprio ad Anton Kutic. Lo ha stabilito il dna

Appartiene a uno dei due pescatori croati dispersi in mare a maggio, a seguito dell’affondamento di un peschereccio salpato da Umago, il corpo trovato in mare dalla guardia costiera all'inizio di agosto. A confermare l'identità con i risultati delle verifiche scientifiche disposte dalla Procura di Pordenone e dopo l'autopsia affidata al medico legale Antonello Cirnelli è stato il confronto del dna con quello dei parenti. La salma avvistata in mare a circa dieci miglia (venti chilometri) da Caorle il 2 agosto apparteneva ad Anton Kutic, pescatore croato scomparso tragicamente insieme a un altro marittimo il 2 maggio, tre mesi prima, nelle acque al largo di Cittanova. Le ricerche erano andate avanti per giorni senza risultati.

Poi il corpo, avvistato da alcuni diportisti che stavano salpando per la Croazia, era stato visto e segnalato alla Capitaneria di porto. Il recupero della salma, che a causa della decomposizione non era riconoscibile, era avvenuto con l'elicottero Drago 149 dei vigili del fuoco che lo hanno trasportato fino all’elisuperficie di Caorle. Le indagini dell’Ufficio marittimo di Caorle e della delegazione di Spiaggia di Bibione, coordinate dal comandante Sofia Berto, sono state condotte partendo dall’ampia raccolta di informazioni circa eventuali persone scomparse e considerando ogni elemento disponibile. Dagli accertamenti fatti, considerando l'abbigliamento e i pochi oggetti rinvenuti sul corpo, i militari di Caorle avevano fatto sin da subito un collegamento con l'incidente marittimo accaduto in acque croate, al seguito del quale risultavano ancora dispersi due marittimi. Con la collaborazione del Consolato di Croazia, in contatto con le famiglie dei marittimi, sono stati raccolti altri elementi significativi, riscontrati con l'autopsia, per identificare il corpo. La Procura ha rilasciato il nullaosta al rimpatrio della salma ieri, e adesso dopo mesi di strazio la famiglia del marittimo potrà dare la giusta sepoltura al proprio caro.

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