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Cronaca Santa Croce / Fondamenta Santa Lucia

Attacco a Venezia, l'Aduc: "Turisti trattati solamente come un peso"

L'associazione a difesa dei consumatori boccia i servizi della stazione ferroviaria e il primo impatto del visitatore con il capoluogo lagunare

Attacco frontale dell'Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori, a Venezia. O meglio, all'accoglienza che il centro storico lagunare offre non appena i turisti scendono dal treno alla stazione di Venezia Santa Lucia. "Questa città è il segno che il visitatore è considerato un peso da sopportare e non una risorsa -  dichiara in una nota l'associazione - Si fa di tutto perché l'approccio sia negativo".

L'elenco delle lamentele inizia, come detto, dallo scalo ferroviario: "Appena scesi dal treno il primo impatto è la vista dei turisti seduti a terra - sottolinea Aduc - Non si e pensato a collocare qualche panchina? No. Qualcuno può affermare che sono in corso lavori di ristrutturazione, il che, però, non impedisce di mettere panche successivamente riutilizzabili. Si alza lo sguardo - continua la nota - e si vedono infiltrazioni d'acqua e pezzi di soffitto mancanti. Si osserva un respingente e si vede che è arrugginito. Una mano di vernice è di troppo?". Tutto questo nei primi minuti, appena appoggiato piede a terra. "Si vuole depositare il bagaglio? C'e' una fila chilometrica perché ci sono solo due addetti - spiega Aduc - Non si può aumentare il personale in relazione alle esigenze? Altra chicca è l'ufficio turistico che apre alle 13.30. Qualcuno pensa che i turisti si svegliano tardi?".

Dalla stazione quindi si passa all'esterno, ma la visione negativa dell'associazione non cambia: "Occorre scendere le scale ma non ci sono scivoli per disabili e per coloro, praticamente tutti, che hanno valigie con rotelle - sottolinea l'associzione -. Si va verso i traghetti, dove, per 'soli' 7 euro a tratta, si fa una fila interminabile sotto un sole implacabile. Di distributori automatici di biglietti ne abbiamo visto uno solo. Ma non si può fare il biglietto con il cellulare?", si chiede.  

"Ci si sposta di qualche metro - conclude la nota - ma con cautela perché occorre fare attenzione alle buche, e si incontra il Palazzo della Regione protetto da impalcature, da tempo immemore (ci cresce l'erba) che, oltretutto, non servono più perché i lavori sono ultimati. Ultimo affronto: il ponte di Calatrava. Costato 11 milioni di euro è un ponte pedonale ma non per disabili per i quali è stato inserita una ovovia, ovviamente ferma".

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