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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Mestre Centro

Presta l'auto all'amico, lui accumula 115 multe nella Ztl di Mestre

Protagonista della vicenda un giovane cinese tornato nel Paese d'origine per 8 mesi. Al rientro in Italia si è ritrovato casa "invasa" dalle sanzioni

Una media di 14 al mese, 115 in tutto, e un importo "monstre" di 15mila euro: è probabile che X.L.  cittadino cinese di 33 anni, detenga il record di multe accumulate per il transito nella zona a traffico limitato mestrina. Per il giovane, questo record negativo rappresenta un macigno molto pesante, soprattutto considerando che la colpa di quelle trasgressioni non è sua. Lo scorso aprile, infatti, è tornato in Cina per otto mesi, prestando l’auto a un amico italiano, che ha accumulato tutte le contravvenzioni, incappando quasi sempre nel varco di via San Rocco. Il titolare dell’auto e il protagonista dei transiti vietati si sono rivolti ora all'Adico, per individuare possibili soluzioni a una vicenda economicamente drammatica.

Durante la permanenza in Cina, le multe sono state recapitate a casa del ragazzo, condivisa con altre persone. I coinquilini hanno firmato in sua vece le raccomandate consegnate dal postino e allo stesso tempo si accumulavano anche gli "scontrini" che indicano la presenza di una comunicazione quando nessuno risponde a casa. La vicenda è proseguito fino al 27 novembre, quando X.L. è tornato in Italia e si è ritrovato l’alloggio invaso da sanzioni.

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«La vicenda ci ricorda i primi tempi della ztl - commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Quando arrivavano da noi automobilisti con pile di multe e la disperazione dipinta sul volto. Non sappiamo per certo se ci sia qualcuno che a quel tempo ha accumulato più di 115 multe, ma crediamo di sì. Però a quel tempo esistevano spesso gli estremi per contestarle, soprattutto in relazione a una cartellonistica non adeguata e a una informazione carente. In questo caso, pur continuando ad avversare la dicitura "varco attivo", assolutamente ingannevole, non troviamo valide ragioni per chiedere l’annullamento parziale o totale delle sanzioni».

Secondo Garofolini non sussistono nemmeno le condizioni per contestare un difetto di notifica delle raccomandate. «Non ci resta, per ora, che lanciare un appello alla polizia municipale e al Comune - spiega -, affinché valutino le particolari circostanze che hanno maturato questo salasso e le insormontabili difficoltà di onorare il debito per queste persone relativamente giovani e dai lavori precari. Speriamo che ci sia qualche stratagemma per venire loro incontro senza rovinargli la vita per una infrazione stradale che è a tutti gli effetti banale».

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