rotate-mobile
Cronaca

Calano i reati nel Veneziano, occhi puntati sul "pendolarismo" dello spaccio

Mestre crocevia dei pusher: giungono in città con il treno dalle province vicine, specie Padova, per poi rientrare alla base a fine giornata

L'indice dei reati in Veneto, nel periodo che va da gennaio a settembre 2023, è calato rispetto allo stesso intervallo dell'anno precedente. È quanto emerso questa mattina a margine della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza nella sede della prefettura lagunare.

I dati non sono ancora stabilizzati, ma riflettono la situazione della città metropolitana di Venezia, dove si registra una lieve diminuzione del fenomeno di spaccio di stupefacenti. Su questo fronte, in particolare, è alta l'attenzione «sulle interconnessioni tra Venezia con Padova e le altre province», ha sottolineato il capo di Ca' Corner, Michele Di Bari, in particolare sugli spacciatori "pendolari" che raggiungono Mestre con il treno la mattina, per poi rientrare alla base a fine giornata. Non è un mistero che Mestre, in particolare il quartiere Piave, si l'area in cui si concentra in modo particolare il fenomeno, con «soggetti nigeriani e di etnia nord africana» che spacciano hashish e marijuana così come droghe pesanti, e «soggetti di origini albanesi che si dedicano, invece, allo spaccio principalmente di cocaina».

Altro argomento toccato nel corso della conferenza, quello delle infiltrazioni mafiose nel tessuto regionale: è parere comune dei prefetti di tutte le province «non abbassare la guardia», perché si tratta di un «fenomeno che deve essere attenzionato puntualmente». Tra le varie tipologie di reato, infine, è emerso l'aumento de numero di furti, sia in ambito regionale che provinciale, «soprattutto quelli con strappo, destrezza e nelle auto in sosta».

Clicca qui per iscriverti al canale WhatsApp di VeneziaToday

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Calano i reati nel Veneziano, occhi puntati sul "pendolarismo" dello spaccio

VeneziaToday è in caricamento