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Cronaca

Vince la linea di Zaia e colleghi: superiori in presenza al 100%, non si può. Si va verso il 60

Compromesso tra governo e regioni. Oggi le misure del nuovo decreto anti-covid saranno discusse nel corso del Consiglio dei ministri

Il presidente del Veneto Luca Zaia lo sta ripetendo da alcuni giorni: dal 26 aprile tutti gli istituti scolastici dovrebbero tornare ad accogliere gli studenti in presenza al 100%, ma non ci sono le condizioni per farlo in piena sicurezza. La criticità principale, infatti, riguarda i trasporti. Non bastano il trasporto su rotaia, i 2400 bus a cui si aggiungono 500 pullman privati: con il 50% dei posti occupabili, infatti, servirebbero almeno un migliaio di mezzi in più. Mezzi che non sono reperibili sul mercato.

No alle superiori in presenza al 100%

Nella giornata di ieri, tuttavia, si è arrivato ad un compromesso tra governo e regioni. La bozza del decreto legge che sarà discusso in Consiglio oggi pomeriggio, infatti, conterrà l'indicazione del ritorno di solo una parte degli studenti delle superiori a scuola in presenza. Alla fine, quella degli studenti sui banchi di scuolal 100% era una soluzione «tecnicamente impraticabile», secondo i presidenti di regioni, per due motivi: la capienza dei trasporti pubblici ridotta al 50% e i limiti strutturali delle scuole italiane, che non consentono di rispettare le restrizioni con la presenza di tutti gli studenti.

Nella bozza il governo prevede dunque dal 26 il ritorno in classe almeno al 50% per gli studenti delle superiori nelle zone rosse e almeno al 60% e fino al 100% in quelle arancioni e gialle. Infanzia, elementari e medie saranno invece in presenza in tutta Italia. Una soluzione alternativa sarebbe stata quella di allungare l'anno scolastico. Ma i sindacati della scuola si sono opposti.

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