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Emergenza Ucraina

Accoglienza a pieno ritmo: «Le strutture si riempiono, i rifugiati arriveranno a migliaia»

L'ospedale di Noale raddoppia il numero di posti letto dedicati a rifugiati ucraini, l'AO di Mestre ne ospita già 130. Si muove tutto il sistema, compreso quello dell'accoglienza nelle famiglie

Sono due, al momento, i centri di riferimento principali per l'accoglienza dei rifugiati dall'Ucraina in provincia di Venezia: l'ostello AO di Mestre, già riempito con circa 130 ospiti, e il padiglione Fassina dell'ospedale di Noale (sotto la gestione della protezione civile), dove sono alloggiate 56 persone che però sono destinate a raddoppiare nel giro di poco tempo. Un altro centinaio di profughi ha trovato posto in strutture diffuse amministrate dal Comune di Venezia, dalla Caritas e altri enti nell'ambito dello Sprar-Sai, il sistema comunale di accoglienza e integrazione. Si calcolano circa 250 rifugiati accolti finora solo nel territorio di Venezia ma, se si guarda al contesto provinciale, l'Ulss 3 ha già sottoposto a tampone circa 1300 persone provenienti dall'Ucraina: difficile stabilire quante di queste rimangano nell'area veneziana e quante, invece, si stiano spostando altrove.

Si tratta, comunque, di numeri in rapida evoluzione. Gli spazi allestiti si stanno riempiendo velocemente e la situazione rischia di sfociare in una emergenza ben più rilevante: se fino ad ora hanno raggiunto l'Italia soprattutto le persone con maggiori disponibilità economiche, spesso con la possibilità di ricongiungersi a familiari già stanziati nel territorio, nel prossimo futuro lo scenario è destinato a cambiare. «Siamo solo all'inizio - fa presente l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini - A breve cominceranno ad arrivare le persone più in difficoltà e senza riferimenti. Prevediamo un afflusso di migliaia di profughi».

L'intero sistema di accoglienza è ora coordinato della prefettura tramite la rete dei Cas, i centri di accoglienza straordinaria, assieme al potenziamento degli hub regionali. Oltre al monitoraggio e all'assistenza sanitaria, è in moto anche il processo di integrazione: «Stiamo affrontando il tema dell'inserimento scolastico per i bambini - aggiunge Venturini - ma pensiamo anche ad altre modalità, come l'attivazione delle società sportive per un'integrazione anche in questo ambito». «Come Ulss 3 - ha aggiunto il direttore generale dell'azienda sanitaria, Edgardo Contato - operiamo all'interno della rete regionale. Abbiamo messo a disposizione il padiglione Fassina e anche il Covid hotel, dove i circa 30 posti disponibili sono già tutti occupati, tra positivi al Covid e rifugiati».

«Il flusso dei profughi sta aumentando costantemente - conferma il governatore Luca Zaia in una nota - e in particolare ne sta transitando un numero imprecisato dalle stazioni ferroviarie di Mestre e Verona. Quelli registrati sono circa 3.300 ma in realtà il numero è molto superiore e si aggiorna di ora in ora. Registriamo un aumento costante di arrivi in pulman e auto che hanno iniziato a recarsi direttamente nei nostri hub dove sanno di poter essere accolti». Oltre al potenziamento dell’hub di Noale, in settimana è previsto di riattivare l’ex-ospedale di Monselice, Asiago e Zevio. Infine ci sono le famiglie disponibili ad accogliere direttamente in casa propria: finora sono 3.729 quelle ad aver compilato il form apposito della Regione, per un’offerta complessiva di 7.650 posti letto in tutto il Veneto.

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