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Cronaca San Donà di Piave

La morte e la donazione degli organi: staffetta di 70 persone aiuta 5 pazienti a rimanere in vita

È quanto successo nei giorni scorsi all'ospedale di San Donà di Piave. Gli organi sono stati destinati a persone in Veneto e Lombardia

Il tragico evento, la scelta di donare gli organi, la staffetta di oltre 70 persone per concretizzare una donazione che ha consentito di aiutare 5 persone a rimanere in vita o comunque a migliorare la propria qualità di vita. Nei giorni scorsi all’ospedale di San Donà di Piave, il coordinamento locale trapianti, coordinato dalla dottoressa Elena Momesso, ha effettuato una donazione multiorgano che la centrale operativa del nord Italia ha destinato a persone di Veneto e Lombardia.

Mobilitazione di 70 persone

Si è mobilitata una squadra di 70 persone che ha coinvolto, oltre al personale del coordinamento locale trapianti, anche colleghi del laboratorio, del servizio trasfusionale, della chirurgia, della radiologia, dell’anestesia e rianimazione, della neurologia, della direzione medica, di sala operatoria, dei trasporti, del 118, della Croce Verde Mestre. Nel frattempo, era già stato mobilitato anche il personale del coordinamento regionale trapianti, della fondazione banca degli occhi e dei Tessuti, oltre alla centrale operativa del nord Italia che incrocia i dati tra donatori e persone in attesa di ricevere organi, e poi li alloca.

«L’Ulss 4 ha una lunga tradizione nelle donazioni di organi e di tessuti che, è bene ricordarlo, purtroppo sono sempre insufficienti rispetto al fabbisogno. - spiega Momesso - Il merito di questo va alla sensibilità delle amministrazioni comunali che hanno attivato la possibilità di ricevere i consensi alle donazioni, va alle associazioni di volontariato che stanno lavorando sul territorio ed alla sensibilità e generosità della popolazione stessa che, pur in un momento tragico familiare, ha la capacità di scegliere e di effettuare un gesto che salva la vita di altre persone».

Zaia: «Immagine simbolo del Veneto»

«Quanto è accaduto all’ospedale di San Donà di Piave è un’immagine simbolo del Veneto. - ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia - Una vera maratona di solidarietà che nasce dalla generosità dei donatori e dalla sensibilità dei familiari e grazie all’impegno di decine e decine di medici, infermieri e operatori ha come scopo la vita di cinque pazienti; pazienti non soltanto veneti ma anche di fuori regione».

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