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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Dopo il tavolo Avm con il sindaco altri disagi. Sambo e Visman: «Muranesi esasperati»

Lo sciopero nazionale Usb del 12 maggio a Venezia sarà dalle 10 alle 13. Comprenderà la vertenza sulla disdetta del secondo livello. Avm ha bloccato le disposizioni unilaterali fino ad ottobre. L'11 maggio incontro istituzionale. Ritardi e disagi sui mezzi

Quello del 12 maggio dei lavoratori del gruppo Avm sarà lo sciopero numero 5 dall'8 febbraio scorso (8 marzo, 26 marzo, 23 aprile), questa volta indetto a livello nazionale dal sindacato di base Usb (per il rinnovo del Ccnl Trasporti) e che a Venezia (dalle 10  alle 13) sarà declinato sulla vertenza in corso che riguarda la disdetta del contratto di secondo livello. Il 4 maggio scorso al tavolo fra le aziende del gruppo Avm, i sindacati e il sindaco Luigi Brugnaro, è stata congelata fino al primo ottobre prossimo l'applicazione delle restanti nuove disposizioni normative e di quelle economiche (inizialmente rinviate a luglio).

Avm e sigle stanno ora programmando nuovi incontri per provare a superare il muro contro muro che va avanti da fine gennaio e coinvolge i turni, le soste, i riposi, le ferie e i chilometri. Alcuni lavoratori, nel pieno della vertenza a fine marzo, hanno risposto alle prime applicazioni unilaterali delle disposizioni aziendali attenendosi scrupolosamente ai regolamenti, alle norme di sicurezza, a quelle del codice della strada. E così facendo si sono accumulati ritardi sulla tabella di marcia delle corse, alcune sono saltate o sono passate in orari diversi da quelli segnati. I viaggiatori esasperati protestano e chiamano le forze dell'ordine. Non è escluso che il 12 maggio l'adesione possa essere nuovamente importante, come negli scioperi precedenti, causando altri disguidi ora che le attività sono riprese.

Avm

Avm Actv informa che per via dello sciopero nazionale del settore traporti, l'astensione potrà interessare il personale in esercizio nella navigazione, nel tram e nei servizi automobilistici urbani ed extraurbani. Per il servizio di trasporto pubblico di navigazione non sono previsti i servizi minimi (come da normativa per scioperi inferiori alle 4 ore). Le fasce orarie di proclamazione dello sciopero si riferiscono al rientro e all’uscita dei mezzi dai depositi, conseguentemente la regolarità del servizio potrà essere garantita solo con riferimento alle ultime e alle prime corse che saranno pubblicate on line sul sito www.actv.it e www.avmspa.it nei prossimi giorni. Quanto esposto si applica anche alle corse aggiuntive di supporto agli istituti secondari superiori del territorio. Regolare il servizio People Mover di collegamento Tronchetto-Marittima-Piazzale Roma. Per maggiori informazioni sono disponibili i canali social istituzionali @muoversivenezia e il call center Dime 041 041. 

Murano, linea 3: «Discutere le mozioni»

«Oggi durante la riunione dei capigruppo - afferma la consigliera capogruppo (Pd) Monica Sambo - ho sollecitato di nuovo la discussione delle mozioni relative al trasporto pubblico locale. Ancora una volta la maggioranza ha ribadito che non intende discutere del tema fino a quando non sarà conclusa la vertenza aperta tra sindacati e Avm. Quindi l’amministrazione comunale per mesi non intende discutere del tema trasporti, né in commissione né in Consiglio. Eppure si tratta di trasporto pubblico: un servizio vitale per la città anche in vista di una ripresa dei flussi turistici». Nei giorni scorsi il gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato una mozione, firmata da tutti i consiglieri di opposizione, sulle principali problematiche del trasporto pubblico di Murano. «Per garantire la vivibilità dell'isola, è necessario assicurare ai suoi residenti collegamenti efficienti, soprattutto con la stazione ferroviaria, con il terminal di Piazzale Roma e con l'aeroporto Marco Polo, dove molti abitualmente parcheggiano le loro autovetture – spiega il consigliere Pd Alessandro Baglioni, primo firmatario della mozione – Purtroppo le corse della linea 3 sono state drasticamente ridotte adducendo come motivazione la riduzione dei flussi turistici. Questo non è accettabile: la linea 3 è fondamentale per la mobilità muranese e come tale deve essere considerata».

«I muranesi sono ormai esasperati per quanto sta succedendo (sempre linea 3) - scrive la consigliera 5 Stelle Sara Visman - e pur capendo benissimo le motivazioni dei lavoratori di far valere i loro diritti non è comprensibile, invece, l'atteggiamento dell'azienda e dell'amministrazione le quali non stanno predisponendo adeguati ed efficaci strumenti per ovviare ai disagi inaccettabili per chi vive in un'isola e paga un servizio essenziale. Molti altri consiglieri di minoranza (di gruppi diversi) hanno già confermato la sottoscrizione dell'atto ispettivo: Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme), Marco Gasparinetti (TeA), Cecilia Tonon (Venezia è tua), Gianfranco Bettin (Verde Progressista) Monica Sambo (Partito  Democratico) e tutto il gruppo Pd».

Sindacati: «Nessuno sciopero bianco»

«Smentiamo sia in atto uno sciopero bianco, i disservizi sono originati dall’intervento voluto dall’amministrazione relativamente alla turnistica e servizi in atto - affermano  unitariamente i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl  Aft, Faisa Cisal  -. A loro va attribuita tutta la responsabilità. Spiace che tali disservizi ricadano sull’utenza aggravando una condizione già precaria e la diminuzione delle corse effettuate dall’azienda, soprattutto riferita ai servizi per le isole. Per quanto concerne i fatti successi, il personale di bordo che opera frontline si attiene alle disposizioni impartite dalla struttura navigazione, specialmente nei casi in cui i mezzi fanno fine corsa a Murano Colonna, e che le responsabilità dell’andamento del servizio non risiedono nell’equipaggio di bordo, ma in chi lo gestisce. Contestiamo il sistema messo in atto con 5 risorse in più che non aiutano la linea 41 e 42 nel dare un servizio migliore alla cittadinanza, ma le giudichiamo uno spreco di uomini e mezzi che confermano una mala gestione del servizio. Piena solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno ricevuto offese e minacce nello svolgimento del loro lavoro».

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