rotate-mobile
La sentenza / Eraclea

Processo Eraclea, imputati condannati ma è esclusa l'associazione mafiosa

Per Luciano Donadio pena di 26 anni e 3 mesi di reclusione. Assolto l'ex sindaco Mirco Mestre

Luciano Donadio è stato condannato a 26 anni e 3 mesi di reclusione, ma senza l'aggravante del 416 bis: nella sentenza di oggi, 5 giugno, il tribunale di Venezia ha escluso l'associazione mafiosa nelle vicende che hanno coinvolto per anni la zona di Eraclea, dove si sono registrati episodi di estorsioni e illegalità diffusa. È stato assolto Mirco Mestre, ex sindaco della cittadina, perché il fatto non sussiste.

Il dispositivo è stato letto nell'aula bunker di Mestre dopo una camera di consiglio durata una decina di giorni. L'accusa aveva chiesto condanne da 30 a 2 anni di reclusione per i 46 imputati, per un totale di 452 anni. Oltre a Donadio, per cui i pm Roberto Terzo e Federica Baccaglini avevano chiesto 30 anni di reclusione, le pene più pesanti - come riporta l'Ansa - sono andate a Raffaele e Antonio Buonanno, condannati a 19 e 14 anni rispetto a una richiesta di 30 e 20 anni e 8 mesi. Erano ritenuti i capi del presunto "clan di Eraclea", assieme a un altro vertice, Antonio Pacifico, per il quale dai 30 chiesti il collegio ha comminato una pena di 10 anni e mezzo.

L'aggravante del metodo mafioso è stata comunque applicata per singoli capi d'accusa come estorsioni, minacce e violenza privata. Ma è stata esclusa, come detto, l'esistenza di una vera e propria organizzazione di stampo mafioso. Le motivazioni saranno rese note entro 90 giorni.

La sentenza contrasta con quella emessa nell'ambito del primo stralcio del processo, celebrato con rito abbreviato, che è già arrivato a conclusione definitiva in Cassazione: in quel procedimento, infatti, è stata riconosciuta l'aggravante dell'associazione mafiosa e per alcuni imputati, tra cui l'ex sindaco di Eraclea Graziano Teso, è scattata la detenzione.

La fase dibattimentale del processo era iniziata l'11 giugno 2020, e ha visto circa 350 deposizioni di testi, tra cui l'ex ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e il presidente del Veneto Luca Zaia, costituitosi parte civile. Nei confronti di Regione, Città metropolitana di Venezia e Comune di Eraclea, il tribunale ha disposto un risarcimento provvisionale di 200mila euro, con liquidazione dei danni morali e di immagine da fissare in sede civile; ai sindacati Cgil, Cisl e Uil la provvisionale è di 20mila euro ciascuno, all'associazione Libera di 50mila.

La Cgil Veneto si è detta «soddisfatta» sia del riconoscimento come parte civile, sia della previsionale di 20mila euro. «È una conferma importante - scrive il sindacato - poiché, pur non essendo stata riconosciuta l'associazione di stampo mafioso (art. 416 bis), si conferma ciò che sosteniamo da tempo: i fenomeni di illegalità e la presenza di associazioni dedite alla criminalità vedono tra le vittime le lavoratrici e i lavoratori, cui viene negata la stessa libertà di organizzarsi per difendere diritti e dignità. La sentenza ha quindi riconosciuto l’associazione a delinquere in capo a Donadio e ai principali esponenti dell’apparato malavitoso di Eraclea e sanzionato i gravissimi reati che si sono consumati sul territorio, molti dei quali con l’aggravante del “metodo mafioso”».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo Eraclea, imputati condannati ma è esclusa l'associazione mafiosa

VeneziaToday è in caricamento