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Cronaca

I carabinieri sequestrano 14 reperti archeologici. Quattro denunce

Si tratta di oggetti risalenti al periodo tra il settimo e il sesto secolo avanti Cristo. Sono stati consegnati al Museo Archeologico Nazionale di Adria

Quattordici pregiate ceramiche archeologiche che risalgono al periodo che va dal settimo al sesto secolo avanti Cristo sono state consegnate oggi al Museo Archeologico Nazionale di Adria dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia, al termine di un'indagine durata oltre due anni. Un'inchiesta che ha interessato diverse province e che ha portato alla denuncia di quattro persone per ricettazione.

I reperti

I reperti sono rappresentativi di diverse classi ceramiche riferibili a corredi funerari. Si distinguono un primo nucleo esemplificativo della produzione dell’Etruria, uno più piccolo di produzione apula, daunia, messapica. C'è, ad esempio, un pregiatissimo calice a cariatidi in bucchero, di cui i primi esemplari compaiono a Caere attorno al 630 a.C. La funzione più verosimile parrebbe essere stata quella di strumento da illuminazione e/o brucia-profumi. 

Alcuni dei reperti

Una bellissima anfora in bucchero è rappresentativa della cosiddetta Bandhenkelamphora ad anse piatte, prodotta con continuità tra gli inizi del VII e la fine del VI secolo a.C. La diffusione di queste anfore si concentra principalmente in Etruria meridionale, nell’agro falisco, in Lazio e Campania. 

L'inchiesta: tutto è cominciato da un negozio triestino

Le indagini, dirette dalla Procura di Trieste, sono state avviate nel settembre 2021, su segnalazione di uno studioso veneziano, quando i beni sono stati posti in vendita nel triestino da un esercizio commerciale di settore. Sono state svolte perquisizioni locali e sequestri nelle province di Trieste e Bolzano.

In particolare, gli accertamenti condotti dai carabinieri di Venezia hanno permesso di appurare che i reperti archeologici in questione, oggetto di varie alienazioni che hanno interessato anche l’estero, non erano all’origine accompagnati dalla necessaria documentazione attestante la legittima proprietà. 

 

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