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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Sgravi fiscali: sono 162 le aziende a rischio, ma si comincia a trattare

Si è tenuto a Roma un incontro tra associazioni di categoria veneziane e rappresentanti del Governo. In ballo gli alleggerimenti concessi tra 95 e 97

Pesanti cartelle esattoriali a 162 aziende di Venezia e Chioggia, che devono fare i conti con una vicenda di sgravi fiscali concessi tra il 1995 ed il 1997. Aiuti pubblici giudicati poi illegittimi da parte dell'Unione Europea. La vicenda non è nuova, ma ora, come riportano i quotidiani locali, potrebbe esserci un principio di luce in fondo al tunnel. Sebbene in questi casi il condizionale sia d'obbligo.

Giovedì si è tenuto a Roma, alla presidenza del consiglio, un incontro tra Nicola Verola, capo della segreteria tecnica del sottosegretario per gli affari europei, incaricato di seguire la faccenda, e quattro associazioni veneziane, Ance Venezia, Associazione veneziana albergatori, Confindustria Venezia e Legacoop Veneto, che rappresentano gli interessi di imprese di industria, servizi, settore alberghiero e pesca. Due le richieste che sono uscite dal summit: in primis, la richiesta di rateizzare le cifre da pagare. Poi, il calcolo degli interessi composti, ovvero gli interessi sugli interessi, in base alle modalità previste quando furono ricevute le cartelle di Equitalia, e non a quelle imposte dalla legge di stabilità del governo Monti nel 2012. Si parla dicirca 27 milioni di differenza di interessi, una cifra talmente alta che potrebbe sancire la vita o la morte di molte imprese.

Un po' di conti. Gli sgravi che le imprese sono tenute a restituire ammontano a 29 milioni di euro. A questa cifra vanno sommati 4 milioni di aggio di Equitalia, ovvero la commissione su ciascuna cartella inviata, e i 55 milioni di interessi che sono stati richiesti. Complessivamente si parla di 88 milioni di euro che le 162 aziende hanno già cominciato a pagare, dopo i vari ricorsi ai tribunali italiani che le hanno viste uscire sconfitte. Le associazioni di categoria, però, non ci stanno. Spiegano infatti come le aziende abbiano semplicemente fruito degli sgravi concessi dallo Stato nel triennio incriminato, e quindi ritengono necessario che il Governo possa trovare una parziale soluzione agli errori dei governi precedenti, che hanno complicato ancor di più la faccenda. Con le imprese a rimetterci direttamente. Il risultato ottenuto, per il momento, è stato l'avvio di altri incontri, per cercare di trovare un accordo che soddisfi le parti. Ma la strada è ancora in salita.

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