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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

«Socialmente pericoloso», straniero finisce al centro per il rimpatrio

Prima applicazione del Decreto Cutro in provincia di Venezia nei confronti di un 30enne

Era già finito nei guai perché durante una rapina aveva inferto alla vittima una ferita al braccio mentre, in un secondo caso, aveva spintonato a terra un turista dopo averlo derubato. È stato rintracciato a Mestre e accompagnato presso il centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo per la successiva espulsione, un cittadino straniero di 30 anni, richiedente asilo, con a carico numerosi precedenti di polizia, tra i quali spaccio di sostanze stupefacenti e rapine.

L’attività è stata resa possibile grazie alla nuova normativa introdotta dal Decreto Cutro, con il quale è stata prevista la possibilità, fino ad ora preclusa, di trattenere presso i Cpr anche i richiedenti asilo socialmente pericolosi e coloro per i quali ci sia il concreto pericolo che si sottraggano al trasferimento nel paese europeo competente per la trattazione della loro istanza d’asilo, così come stabilito dalla procedura Dublino. La competenza per l’esame e la decisione sul riconoscimento dello status di rifugiato, infatti, è del paese di primo ingresso in territorio UE.

L'uomo, senza fissa dimora e senza mezzi di sostentamento, è stato pertanto reso destinatario della cosiddetta procedura Dublino, all’esito della quale era stata decisa la competenza dell’Austria per l’esame della sua istanza di protezione internazionale. Paese che lo stesso però non ha mai raggiunto, sottraendosi in tal modo agli obblighi previsti per i richiedenti asilo. Quindi è stato emesso un provvedimento, a firma del questore di Venezia, di trattenimento presso il Cpr di Gradisca d’Isonzo, ai fini del suo trasferimento verso l’Austria per l’esame della domanda d’asilo.

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