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Cronaca Piazza San Marco

Souvenir cinesi assieme ai mosaici bizantini, polemica a San Marco

Veneziani furiosi per la presenza di molte cianfrusaglie cinesi nel bookshop della Basilica, dove si trovano opere di inestimabile valore

Mosaici bizantini e cianfrusaglie cinesi, opere di inestimabile valore e piccoli gadget di bassissima fattura. Il binomio stride, eccome se stride. Eppure questa mescolanza tra lo splendore artistico di Venezia e la pochezza di molti oggettini in vendita caratterizza il bookshop della basilica di San Marco facendo infuriare più di un cittadino. Come riporta il Corriere del Veneto, è stato proprio un veneziano doc a pubblicare una foto su Facebook provocando in pochi giorni decine e decine di commenti sdegnati.

Calamite, cavatappi, mascherine: tutti oggettini made in China venduti in un angolo del bookshop annesso al pregiato museo dei mosaici, al piano superiore della basilica di San Marco. Se alzi gli occhi resti senza parole per quelle decorazioni famose in tutto il mondo, ma se abbassi lo sguardo trovi anche questi souvenir che non c’entrano proprio nulla.

La città è strapiena di questi oggetti e gli ambulanti fanno affari d’oro, ma un conto è vederli esposti lungo le calli e un conto è dentro la basilica. La polemica sui social network ha coinvolto talmente tanti veneziani che pure i piani alti del Patriarcato hanno dovuto prendere posizione. “Quei souvenir ai turisti piacciono – ha sottolineato candidamente Antonio Meneguolo, delegato ai Beni Culturali -, comunque abbiamo già dato disposizioni di eliminare gli poco consoni”.

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