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Cronaca

Strumenti musicali distrutti: Pd all'attacco. Interrogazione di Gasparinetti

Ticozzi: «Cento in 5 anni». Facevano parte del materiale sequestrato agli artisti di strada non in regola. Il consigliere: «La modifica del regolamento attende». Gasparinetti: «Si possono regalare alle scuole. Perché lo sfregio?»

Arte di strada: il Partito Democratico va all'attacco sugli strumenti musicali distrutti a Venezia. «Un centinaio in 5 anni dal 2017 al 2021, come ho potuto verificare con un accesso agli atti - scrive il consigliere comunale Paolo Ticozzi (Pd) -. Capisco le sanzioni per chi non rispetta le regole, ma che figura fa una città a vocazione culturale come Venezia a eliminare gli strumenti? A livello simbolico è gravissimo». La vicenda è legata ai sequestri di materiale utilizzato dagli artisti di stradi non provvisti della necessaria autorizzazione comunale a impegnare suolo pubblico e a esibirsi.

«Mi sto battendo per far cambiare l'attuale regolamento per l'arte di strada che ha permesso questo scempio - continua Ticozzi - L'assessore al Patrimonio Paola Mar a due anni dall'interrogazione, con cui chiedevo venisse riformulato, continua con annunci sul parto "imminente" del nuovo regolamento, come aveva detto ad aprile 2021. Ad oggi non ci siamo ancora». 

Intanto il gruppo Terra e Acqua di Marco Gasparinetti in Consiglio ha depositato un'interrogazione sulla vicenda. «Considerato che la legge conferisce all'autorità due opzioni, distruzione o alienazione a titolo gratuito degli strumenti musicali sequestrati in favore di scuole o associazioni, diversamente dalla merce contraffatta, si interroga l'assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, per sapere se la distruzione degli strumenti è prescritta da un qualche regolamento comunale, e in caso affermativo se non ritenga opportuno di modificarlo. Nel caso in cui l'unica normativa applicabile sia quella statale, si chiede anche quali misure intenda adottare per evitare questo spreco che è anche uno sfregio, e che risulta difficilmente comprensibile viste le molteplici possibilità di riutilizzo e la funzione educativa della musica in generale».

«Una semplificazione dell'iter per le richieste dei permessi è necessaria - conclude Ticozzi - Il regolamento deve passare da una logica restrittiva e sanzionatoria, che arriva addirittura a distruggere gli strumenti musicali, a una logica di promozione dell'arte di strada. La nostra città è un magnifico palcoscenico a cielo aperto, bisogna che, con l'ovvio rispetto che è dovuto a chi la abita, possa essere arricchita dall'arte di strada con giovamento per tutti».

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