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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Detenuto si suicida nel carcere di Venezia. Fp Cgil: «In atto una protesta»

Il dramma dopo la conferma dell'ordinanza di custodia in carcere per 11 persone martedì, a seguito della maxi operazione anti droga dell'Arma a Mestre. Un tunisino 39enne, attualmente in semilibertà, sapendo dell'arresto non ha retto e si è tolto la vita

«Oggi lo Stato ha fallito. Nel carcere di Venezia si è suicidato un detenuto a cui hanno revocato il beneficio della semilibertà. Sicuramente nessuno ne piangerà la perdita e nessuno farà qualcosa per limitare i suicidi in carcere e, come al solito, ci saranno tante parole ma nulla si muoverà». Sono le parole dei rappresentanti della Fp Cgil, che attraverso una nota hanno informato del suicidio di un detenuto all'interno del carcere di Santa Maria Maggiore, avvenuto nella giornata di martedì. Il dramma è accaduto dopo la conferma dell'ordinanza di custodia in carcere per 11 persone, a seguito della maxi operazione anti droga dell'Arma dei carabinieri a Mestre in cui 27 persone sono state indagate. Un tunisino 39enne, attualmente in semilibertà e al lavoro per una cooperativa, sapendo che sarebbe stato arrestato non ha retto, è crollato e si è tolto la vita dopo una disperata telefonata alla moglie.

«In corso una protesta»

In queste ore sarebbe in corso una forte protesta dei detenuti, che gli agenti della penitenziaria sul posto starebbero cercando di placare. «Come Fp Cgil più volte abbiamo segnalato la mancanza di personale e di figure di sostegno - spiegano le rappresentanze sindacali -. Abbiamo fatto presente la mancanza di un'amministrazione penitenziaria centrale, che è scollegata con la realtà. L'esempio eclatante è Venezia, dove la stessa amministrazione non ha investito nella struttura, con mancanza di spazi e lavorazioni; il personale è ridotto ai minimi termini con carichi di lavoro ormai insostenibili. Se le carceri sono lo specchio della società, possiamo affermare che siamo alla frutta».

«Un poliziotto aggredito da un detenuto»

Sempre oggi si sarebbe verificato un altro episodio, secondo quanto riferito dai sindacati: un detenuto dopo un alterco con un familiare, durante un colloquio, avrebbe aggredito un poliziotto, mandandolo all'ospedale. «Denunciamo lo scarso interesse e l’assenza dell'amministrazione penitenziaria che non fa nulla sia per i suicidi in carcere, che per le aggressioni al proprio personale non investe in progetti di recupero e di tutela mantenendo carceri come quello di Venezia, Santa Maria Maggiore, privi di spazi e in sovraffollamento con situazione acuita dalla cronica mancanza di personale in tutte le figure - aggiungono dalla Fp Cgil -. Chiediamo urgentemente un incontro istituzionale per affrontare e risolvere i problemi della struttura. L'amministrazione penitenziaria prenda atto dello stato di abbandono del personale di polizia e della popolazione detenuta, e agisca di conseguenza». Appena qualche giorno fa, a fine maggio, l'Uspp aveva denunciato l'aggressione di una poliziotta, da parte di una detenuta che l'aveva mandata all'ospedale con le costole rotte nel carcere femminile della Giudecca.

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