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Cronaca Musile di Piave

Stretta sui rifiuti abbandonati: altri tre "occhi elettronici" a Musile

L'amministrazione comunale si è dotata di una telecamera mobile, e ha installato un varco con doppia telecamera di lettura targhe e multisensoriale di contesto

Negli ultimi giorni sono state installate tre nuove telecamere a Musile di Piave per monitorare il territorio e, in particolare, l'abbandono abusivo di rifiuti. I nuovi occhi elettronici, acquistati con fondi comunali e regionali, sono stati posizionati nei punti più sensibili della città, dove in passato sono stati registrati numerosi conferimenti scorretti.

Il Comune si è dotato di una telecamera mobile, posizionabile a seconda delle necessità, che registra in modo crittografato, in grado di identificare le targhe anche di notte, controllabile da remoto 24 ore su 24. In via Emilia, in corrispondenza dell'intersezione con la strada comunale via Cascinelle, è stato installato un varco con doppia telecamera di lettura targhe e telecamera multisensoriale di contesto. Questa zona, in particolare, risulta il luogo privilegiato per gli abbandoni. «L'obiettivo - spiegano dall'amministrazione - è quello di monitorare i transiti dell'intera area, svincolo importante tra le vie che collegano il capoluogo alle frazioni». Il varco in questione è stato inserito all'interno dell'impianto di videosorveglianza comunale, il cui server è collegato presso il comando di polizia locale di Musile di Piave, e una postazione di visualizzazione presso la stazione dei carabinieri di San Donà di Piave. Infine è stato rafforzato anche il controllo sull'area degli impianti sportivi, con un'ulteriore telecamera che integra la visuale dell'area parcheggio, intensamente frequentata da minori e adulti.

Considerando questi ultimi, sono circa 60 gli apparecchi totali presenti ad oggi a Musile di Piave. Di questi, 12 sono in grado di rilevare le targhe delle automobili. «Continua l'attenzione dell'amministrazione comunale sulla sicurezza - commenta il sindaco, Silvia Susanna -, con un territorio monitorato dalla presenza di telecamere che non hanno lo scopo di sorvegliare aree private ma piuttosto di rivelarsi utili, in certe situazioni, alle indagini delle forze dell'ordine. Nel 2016 avevamo solo 5 dispositivi, oggi una sessantina. Tutte le nostre telecamere - aggiunge - sono autorizzate dal prefetto, e i luoghi sono scelti confrontandosi con i carabinieri che possono accedere alle immagini».

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