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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Terminal off-shore, in Provincia si sciolgono i nodi critici

Le integrazioni riguardano il preliminare del container "MonteSyndial" e il Piano di monitoraggio ambientale, alla valutazione di incidenza e all’analisi di rischio

Parte l'esame in Provincia delle integrazioni al progetto relativo per la piattaforma d’altura al largo della bocca di Malamocco, il cosiddetto "Terminal plurimodale off-shore". Il progetto, soggetto a procedura di Valutazione di impatto ambientale, è stato integrato con documenti, consultabili sui siti di Regione del Veneto, Provincia e Comune di Venezia, presentati nei loro rilievi tecnici in commissione.

In sintesi, le integrazioni riguardano il preliminare del Terminal container "MonteSyndial" e la nota di risposta relativa al piano di monitoraggio ambientale, al piano delle mitigazioni e compensazioni, alla valutazione di incidenza e all’analisi di rischio. Il contesto di riferimento è quello di area vasta, e riguarda l’ambito territoriale marino-costiero, lagunare, terrestre. In particolare, gli approfondimenti tematici hanno riguardato anche gli elementi del progetto off-shore e gli effetti derivanti dai cantieri, in termini di rumore, inquinamento dell'atmosfera e dell'acqua, quelli sulla pesca, sulla molluschicoltura, sul paesaggio, sugli aspetti naturalistici, il monitoraggio ambientale, le mitigazioni e compensazioni.

"Dopo questa presentazione tecnica, credo sia necessario fare una valutazione politica - ha spiegato la consigliere Pd, Serena Ragno -. Ritengo che continui a mancare una visione integrata di tutta la portualità. Abbiamo ad esempio l’urgenza di definire la questione del passaggio delle grandi navi, di dove dovranno passare e fino a dove dovranno arrivare. Mi domando come questo progetto che ci è stato illustrato, si inserisca rispetto all’ipotesi di scavo del canale Contorta Sant’Angelo. Bisogna fare una riflessione generale che tenga conto anche della sicurezza della navigazione, rispetto al traffico già esistente, alla crocieristica, ai passaggi dei traghetti, e in generale al movimento via acqua dei passeggeri e delle merci".

Richiesta di chiarimenti bipartisan, visto che anche il consigliere di Fratelli d'Italia, Pietro Bortoluzzi sostiene che "una visione d’insieme è indispensabile. Il canale dei petroli è molto trafficato: c’è un passaggio diportistico frequente, c’è il collegamento acqueo col litorale del Lido, Chioggia e Pellestrina. Bisogna riflettere su quale  compatibilità ci sia tra il progetto, la sua attuazione e il rientro economico effettivo dell’opera. Bisogna valutare anche gli impatti del Mose. Tutto l’insieme rende necessario un quadro strategico che attualmente manca".

A chiudere i lavori della commissione Ecologia, ambiente e caccia è stato il presidente Diego Vianello: "Prendiamo atto delle integrazioni apportate al progetto. Ci riserviamo di analizzarle dopo aver acquisito le aggiunte introdotte, per esprimere una valutazione politica su questo progetto ancora in via di definizione di una nuova infrastruttura, tenendo conto in particolare anche del dibattito in corso in questi ultimi giorni, sulle ipotesi proposte come soluzione alternativa al passaggio delle grandi navi in bacino San Marco».

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