rotate-mobile
Cronaca

Omicidio Pamio, patto tra Lazzarini e Busetto? "Fantasia, non sono geni del male"

Sei testimonianze provenienti dall'interno del carcere della Giudecca puntano il dito sulle due indagate per il delitto di via Vespucci. Gli avvocati difensori della Busetto attaccano

Gli inquirenti, in base agli elementi che hanno in mano, sono convinti che Susanna Lazzarini non possa aver fatto tutto da sola. L'inchiesta ruota attorno all'omicidio di Lida Taffi Pamio, l'anziana residente in via Vespucci a Mestre uccisa quattro anni fa nel suo appartamento. Da chi? Del delitto si è incolpata Susanna Lazzarini, finita in carcere a fine 2015 per l'uccisione di un'altra anziana, Francesca Vianello. La due donne hanno trovato la morte in modo simile. Accusata del primo delitto, e incarcerata per due anni, è stata l'inserviente del Fatebenefratelli Monica Busetto. Poi tornata libera con l'obbligo di firma dopo la confessione della Lazzarini. La Busetto, che fu condannata in primo grado, rimane indagata per il delitto e la prossima udienza del processo è prevista in ottobre. Come detto, quindi, allo stato gli inquirenti si ritrovano di fronte a una confessione e a una indagata (in precedenza condannata) che ribadisce, come ha sempre fatto in ogni momento, di essere innocente. La verità dove sta?

Gli investigatori ipotizzano però che le due donne possano essersi messe d'accordo per far sì che la colpa venisse addossata solo alla Lazzarini, già in carcere per l'omicidio Vianello. Il male minore. Lo afferma La Nuova Venezia. I magistrati, e arrivano conferme su questo, hanno raccolto 6 testimonianze all'interno del penitenziario femminile della Giudecca, compresa una guardia carceraria, che parlano del possibile accordo. Sulla notizia uno dei due avvocati di Monica Busetto, Stefano Busetto (l'altro è Alessandro Doglioni), non conferma: "Si dichiara che la nostra assistita durante un interrogatorio si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere dopo che si sarebbe parlato di queste testimonianze - spiega - non è vero. Al colloquio, come teste, ha subito rifiutato di rispondere. Noi abbiamo chiesto collaborazione alla Procura, chiedendo di poter ottenere gli atti sull'inchiesta che ruota attorno alla Lazzarini che ci riguardano, ma legittimamente ci è stato risposto di no. Ne prendiamo atto".

La linea difensiva in ogni caso non cambia: "Col delitto Monica Busetto non c'entra nulla - continua il legale - Questo è un periodo difficile per lei, la stanchezza per i due anni in carcere si sta facendo sentire. E' una persona semplice, invece dipingono le due donne come geni del male. La deduzione che parla di un accordo contrasta con i fatti". Allo stesso modo l'avvocato Mariarosa Cozza, che difende Susanna Lazzarini, ribadisce come la sua assistita abbia sempre dichiarato di avere commesso il delitto, senza alcun aiuto esterno. "Tanto più che durante la sua confessione ha esplicitato elementi che solo chi era presente al momento dell'omicidio può sapere - dichiara ancora l'avvocato Busetto - Gli inquirenti stanno cercando di far conciliare la confessione della Lazzarini con la collanina trovata a casa della Busetto. Fantascienza".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Pamio, patto tra Lazzarini e Busetto? "Fantasia, non sono geni del male"

VeneziaToday è in caricamento